Il 1974 segnò l’uscita del sesto album solista di Neil Young, “On the beach”. Venne pubblicato in un momento di cambiamenti nella vita del Loner canadese. L’onda di Woodstock con le sue utopie aveva ormai terminato i suoi effetti, il grande successo di “Harvest” era lontano due anni e le folle oceaniche della tournee con C.S &N. non erano più parte dei suoi pensieri, tutto era alle sue spalle. Aggiungiamo la fine della sua relazione con Carrie Snodgress e il rimorso per la morte di Danny Whitten e Bruce Berry e giungiamo alla definizione di un momento di grande sofferenza che non da tregua a Neil.
Discograficamente è tutto rappresentato da “Time fades away”, “Tonight’s the night” e “On the beach”, dischi in cui manca l’alternanza tra delicati brani di impronta country-rock e furiose cavalcate chitarristiche. Siamo in presenza di brani in cui la malinconia, il mal di vivere e la disillusione prendono il sopravvento.
È in questo contesto che prende forma il concerto al Bottom Line. Appena un mese dopo il termine delle registrazioni e 2 mesi prima della sua uscita nei negozi nel luglio del 1974, Neil si esibì in un concerto in solo presso il leggendario club di New York City. Caratterizzato principalmente da estratti da quell’album, tra cui una strabiliante interpretazione di “Ambulance Blues”, questo set è una delle migliori performance acustiche dal vivo della carriera di Neil. Ci sono anche meravigliose interpretazioni del tradizionale “Greensleeves”, del suo incredibile brano con CSNY “Helpless”, di “Roll Another Number (For The Road)” e del bellissimo “Pardon My Heart” da Zuma.
Un documento che certifica, una volta di più, l’eccezionale statura artistica di Neil Young!!!


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