MYRKUR “Folkesange”Amalie Bruun ha sempre creato il suo percorso, sfidando i preconcetti dell’heavy metal underground fin dal suo EP di debutto “Myrkur” nel 2014. I suoi primi due full-length, “M” del 2015 e “Marerjdt” del 2017, danno al black metal un tocco personale eppure espansivo, fondendo le radici folk danesi di Amalie con le tempestose lotte interne che dominano il metal ed i suoi sottogeneri.
Con l’uscita del nuovo album, “Folkesange”, Myrkur ha scritto un viaggio nel cuore pulsante della cultura scandinava che ha segnato la sua infanzia. Il nuovo lavoro abbandona il black metal estremo per muoversi verso evocazioni raffinate ma di ampio respiro del folk tradizionale, combinando canti antichi e nuovi ad un effetto di risonanza sublime ed epica. È innegabile che la danese sia una delle artefici della rinnovata commistione tra il metal e il folk pagano, riuscendo a portare il genere a nuova linfa vitale dopo tanti anni di stagnazione.
“Folkesange” è un santuario emotivo, un mezzo per riconnettersi a qualcosa di permanente e legato alla natura. Prodotto da Christopher Juul, membro della misteriosa congrega pagan folk Heilung. In questo lavoro Amalie si muove con assoluta padronanza della materia, riuscendo ad alternare pezzi tradizionali a composizioni autografe. C’è un utilizzo di grande precisione della strumentazione tradizionale, che unisce passato e presente in modo genuino e spontaneo.
La voce smagliante ed imponente della Bruun ci illustra la vita del popolo che si confronta con la quotidianità e risveglia in noi ricordi di un passato lontano e quasi dimenticato.
Un’opera che si accosta maggiormente ad ascoltatori affascinati dal sound dark post-metal di un’artista come Chelsea Wolfe, unito a una fascinazione per le nordiche melodie auliche alla Anna von Hausswolff!!!


 

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