Dalla scomparsa della sua precedente band, Ultimate Painting, Jack Cooper, sotto la veste di Modern Nature, non ha mai smesso di guardare avanti, esplorare e raggiungere qualcosa di più. Dal 2019, ha pubblicato un EP, il mini album “Annual” dell’anno scorso, un LP completo, uno da 7″ e tre live cassette, nel processo di mappatura di un nuovo sorprendente terreno. “Island Of Noise” presenta un ovvio nuovo picco nella propria discografia.
Negli ultimi 12 mesi, Cooper ha costruito un bellissimo e scorrevole cofanetto di materiale con un nuovo album, un’interpretazione strumentale separata e ugualmente coinvolgente del disco e un libro di accompagnamento con il lavoro di un ampio range di artisti, non musicale (tra cui il poeta nominato da Booker, Robin Robertson, il micologo Merlin Sheldrake, l’illustratrice Sophy Hollington e lo scrittore Richard King) che reinterpretano, decostruiscono o prendono ispirazione dalle 10 tracce del disco.
“Island Of Noise” rappresenta un punto culminante assoluto della carriera, combinando le celebri capacità compositive con un’espansività fluida colorata da luminari britannici della musica libera come il sassofonista Evan Parker, il pianista Alexander Hawkins, il bassista John Edwards e la violinista Alison Cotton, nonché i collaboratori di lunga data, Jeff Tobias e Jim Wallis.
‘Non temere, l’isola è piena di rumori’. Rileggendo “The Tempest” nel 2019, Jack è stato spinto a scrivere questa citazione sul muro del suo laboratorio e così facendo ha acceso le idee e l’attività iniziali che sono culminate in questo rilascio. La breve citazione, parte di un passaggio più lungo pronunciato da Caliban, ‘riassunse ciò a cui stavo pensando in quel momento, dalla natura della musica, del rumore e del silenzio, al caos e alla confusione che sembrava impossibile da navigare’ riferisce il musicista. Le ricche immagini e i temi di “The Tempest” sono stati a lungo un trampolino di lancio per gli artisti, dallo snervante adattamento di Derek Jarman a “Stormen” di Sibelius a “Full Fathom Five” di Jackson Pollock, ma era l’ambientazione di un’isola e la struttura insulare che rappresentava ad attrarre come un modo di elaborare i temi musicali e lirici che Modern Nature ha esplorato sin dal loro primo disco nel 2019.
‘Ho immaginato il paesaggio dell’isola e come sarebbe cambiato in continuazione attraverso l’LP. La mia chitarra, la batteria di Jim Wallis e il basso di John Edwards avrebbero rappresentato un paesaggio in lenta evoluzione che avrebbe fornito la base per colorare gli altri strumenti. Le foreste, le valli e la vita sarebbero rappresentate da un’orchestra di improvvisatori e musicisti classici, lavorando attorno a determinati modi e componendo melodie’.
L’album è stato completato durante un allentamento delle restrizioni della pandemia e per Cooper e i suoi colleghi musicisti, la registrazione è arrivata a rappresentare un santuario in sé. La sensazione di libertà con cui lo hanno realizzato ha permesso ore di improvvisazione e sperimentazione, risultando in un’opera di accompagnamento chiamata “Island Of Silence”; un’immagine strumentale più impressionistica dell’isola e della sua musica.
Elaborando un ulteriore passo avanti, Jack ha avvicinato dieci artisti con cui sentiva un’affinità (tra cui il poeta Robin Robertson, il micologo Merlin Sheldrake, l’illustratrice Sophy Hollington, l’eclettico Eugene Chadbourne e l’autore di “The Lark Ascending”, Richard King) e ha chiesto loro di reinterpretare, decostruire o trarre ispirazione da uno dei dieci brani musicali per un libro di accompagnamento. “Island Of Noise” e “Island Of Silence” sono stati entrambi registrati su nastro da 2 pollici con il collaboratore e co-produttore di lunga data Ed Deegan e poi tagliati direttamente su vinile. Analoga attenzione è stata dedicata alla produzione del libro e del cofanetto, con tutto il materiale, compreso il vinile, proveniente da materiali riciclati e sostenibili.
Cooper una volta disse: ‘Con ogni canzone che registriamo o musicista che otteniamo, un’altra porta sembra aprirsi su un percorso che vale la pena perseguire’. Più che mai, questo suona vero sui due lavori, con i musicisti che condividono una visione collettiva che costruisce la versione più coesa ed esplorativa di Modern Nature. “Island Of Noise” si adatta perfettamente a generi che si affiancano a classici (moderni) come “Mark Hollis” del defunto cantante dei Talk Talk, “Blemish” di David Sylvian, “Birthday Blues” di Bert Jansch e “Songs To Remember” di Scritti Politti. Come quelli, questo è un lavoro che può confondere o sfidare alcuni, ma resisterà alla prova del tempo per coloro che si aprono alla ‘Natura Moderna’!!!
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