MERIDIAN BROTHERS – ‘Meridian Brothers & El Grupo Renacimiento’ cover albumEblis Álvarez ci riprova. Il compositore/arrangiatore/polistrumentista e cantante, nella versione in studio dei Meridian Brothers di Bogotà, ha da tempo creato una mitologia musicale profondamente personale in cui collabora con musicisti immaginari dei mondi sonori di vallenato, cumbia, champeta e porro e li coinvolge con la psichedelia, l’elettronica e il post-punk.

“In Meridian Brothers y Grupo Renacimiento”, evoca i fantasmi di una band di ‘salsa dura’ degli anni ’70 che non è mai esistita. Il termine ‘salsa dura’ si riferisce ad uno stile di salsa che enfatizzava le classifiche strumentali rispetto alla voce solista (si pensi ai Fania All-Stars). Segue direttamente dal “Cumbia Siglo XXI” al gusto chiptune del 2020, intitolato a un’altra band immaginaria e pubblicato su Ansonia, etichetta a lungo dormiente di New York. Fondata nel 1949, la label ospitava un catalogo diversificato che spaziava tra gli stili caraibici e afro-latini, dal cha-cha, mambo cubano, pachanga e rhumba a merengue, música jíbara, plena, bomba e danzon. “Meridian Brothers y Grupo Renacimiento” è la prima uscita di Ansonia dal 1990.

L’album è un po’ essenziale, diverso dagli esperimenti massimi di “Salvadora Robot” del 2014 o “Donde Estas Maria” del 2017. Rimane concentrato su son e salsa, mentre si impegna in altri stili. Dal punto di vista dei testi, critica la vita del 21° secolo, come una novella latina a episodi tradotta in salsa dura.

Nel singolo “Metamorfosis”, Artemio Morelia, cantate e maquero del Grupo Renacimiento, si sveglia scoprendo di essere stato trasformato in un robot in un mondo costantemente connesso che si dissolve nel transumanesimo. Le congas e i timbali dinamici sono incorniciati da voci di chiamata e risposta e furiosi montuno di pianoforte. L’opener “La Policia” tocca boogaloo mentre coinvolge l’anima latina neo-psichedelica nell’evidenziare la brutalità e l’omicidio della polizia.

L’attivista “Bomba Atomica” contro la guerra cita “Pedro Navaja” di Rubén Blades in una jam jazz di salsa con un piano ipnotico, voce trattata, effetti elettronici e gloriosa improvvisazione tra cantante, coro e pianoforte. Chitarre elettriche nodose e intrecciate introducono la furiosa “Descarga Profetica”. Il pianoforte dialoga armoniosamente con sei corde cariche, mentre bonghi, timbales e conga diventano il loro ritornello. Una voce stratificata evoca la musa di Hermes Trimegistum (il nome greco del dio egizio Thot) e immagina una sudata jam di salsa di Bogotá come un antico algoritmo che fa riferimento a una profezia della tradizione africana, il tutto citando il classico cubano “El Manisero” e lamentando l’effetto corruttivo dei social media.

“Hipnosis” offre un’orgia di percussioni, montunos e armonie vocali che testimoniano la ‘grandezza’ del Grupo Renacimiento. Il pezzo conclusivo, “La Mujer Sin Corazon”, è ironicamente pessimista, una jam midtempo che sposa bomba, un ‘vamp’ di chitarra dell’Africa occidentale e música jíbara. La narrativa è incentrata su una donna che afferma che chiunque sia ferito dall’amore ‘è muto ogni volta’ in mezzo a una raffica di claves, timable, maracas e chitarre elettriche appuntite. Per sottolineare l’intera uscita abbagliante e divertente, è incluso un breve ‘mockumentary’, cartone animato che cementa il concetto del disco.

Con “Meridian Brothers y Grupo Renacimiento”, Álvarez ha superato sé stesso. Questo è facilmente l’LP più stretto, accessibile e musicalmente avanzato che abbia mai pubblicato!!!


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