MARISA ANDERSON/WILLIAM TYLER – ‘Lost Futures’ cover albumLa coppia ha iniziato a lavorare insieme dopo uno spettacolo a Portland in onore del defunto genio dei Silver Jews, David Berman. ‘C’era un’affinità ovvia e immediata a livello musicale e personale che ha portato alla sensazione che dovremmo provare a fare qualcosa insieme, ma nel gennaio del 2020, entrambi avevamo programmi piuttosto pieni, quindi era più un’idea vaga di fare qualcosa, un giorno … poi il COVID ha colpito ‘, spiega la Anderson. I due artisti hanno iniziato a comporre musica insieme a distanza, con Tyler che alla fine si è unito ad Anderson a Portland per registrare.

Come ben saprete i due sono i maghi della chitarra strumentale e hanno accolto con piacere l’idea dello scrittore Mark Fisher sul fatto che la cultura contemporanea sia ossessionata da ‘futuri perduti’ che non si sono mai verificati. ‘Per ogni scelta fatta, ogni percorso intrapreso, ci sono moltitudini di scelte non fatte, percorsi non presi’, spiega Marisa.

La musica che i nostri propongono è ricca di una melodia dolcemente fine (“News about Heaven”, “Life and Casualty”) a cui manca solo la parola (notevole “Pray for Rain” con la presenza di archi della Rodriguez Fernandez, ma anche “Hurricane Light”). Sa essere dolente ed evocativa (“At the Edge of the World” in cui si nota la presenza del jawbone, un osso usato come percussione da Patricia Vazquez Gomez), ma anche indolente e desertica (“Lost Futures” e la lunga “Haunted by Water”).

Poi, all’improvviso, ecco materializzarsi un ritmo di droni insistito e rotolante che assume le sembianze di una preghiera psichedelica (“Something will Come”, veramente magnifica).

Due spiriti affini hanno emesso un sospiro collettivo, entrambi hanno tratto giovamento dall’avere lavorato assieme. A Marisa è servito per focalizzarsi sul presente e sull’uso delle melodie e del refrain, mentre per William si è trattato di comprendere che non esista solo il presente, l’ora e adesso.

Chiunque abbia trascorso del tempo con entrambi gli artisti può vedere alcune linee simili formarsi tra i cataloghi della coppia e ciò che hanno elaborato insieme è una testimonianza dei loro stili individuali e della vera natura della collaborazione. La prima parte dell’LP, la title track di “Lost Futures”, porta i segni dello stile increspato e panoramico di Tyler, e la Anderson abilmente lo contrappone con tocchi sommessi e pittorici che schizzano i suoi stessi colori attraverso la mente. Se c’è mai stata una traccia che suona come due artisti che ballano l’uno con l’altro, potrebbe essere questa, poiché ognuno lascia spazio all’altro che cade e salta attraverso le frasi con gioia agile e tristezza rassegnata. Nell’unirsi per meditare insieme sulle loro pratiche musicali, i due chitarristi hanno composto musica piena della gioia di suonare insieme pur avendo un tono sobrio che riflette lo stato travagliato del mondo che li circonda.

Il risultato sonoro sta dalle parti del Ry Cooder iniziale e delle colonne sonore che si mescola con un supposto desert-rock acustico in uno spazio temporale tra passato e futuro. Un disco che vi consiglio caldamente, perché capace di sprigionare sensazioni ed emozioni che solo la grande musica può regalare!!!


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