I Little Barrie e Malcolm Catto, leader e batterista degli eccezionali The Heliocentrics, fanno squadra per un incredibile album di Sci-Fi Fuzz-Rock dai toni Jazz in uscita per la Madlib Invazion, personalissima label di Madlib.
“Quatermass Seven” è il primo disco dei Little Barrie pubblicato dopo la scomparsa del batterista Virgil Howe e la pubblicazione di “Death Express”, lavoro di cui faceva parte anche il brano composto da Barrie Cadogan e soci per la sigla della serie tv “Better Call Saul”.
I nuovi Little Barrie hanno un tocco più scuro che in passato e una verve creativa rinnovata, capace di pescare tanto nel loro classico repertorio blues rock quanto nel jazz contemporaneo di Malcolm Catto. La nuova raccolta segna l’incontro tra lo stiloso chitarrista Barrie Cadogan (oltre ai suoi Little Barrie ha prestato le proprie doti chitarristiche a Edwyn Collins, Paul Weller, Johnnny Marr, i Saint Etienne, i Primal Scream, gli Spiritualized, Andrew Weatherall, Morrissey e Chemical Brothers) e il bassista Lewis Wharton dei Little Barrie con il batterista e leader degli Heliocentrics, Malcolm Catto.
L’album è il primo di inediti a nome Little Barrie dal 2017, anno di uscita del loro ultimo disco “Death Express” e della prematura morte del batterista Virgil Howe. Il disco è stato registrato in presa diretta con un minimo uso di overdub e prodotto da Catto stesso presso i suoi Quatermass Studio. L’incontro con Malcolm ha dato nuova linfa al sound del gruppo grazie al suo inimitabile stile alla batteria, lo stesso che rende unici e riconoscibili i The Heliocentrics. “Quatermass Seven” è stato registrato utilizzando solo attrezzature analogiche e rappresenta un nuovo capitolo nell’ottima discografia dei Little Barrie.
Nato in uno scantinato di Dalston, il disco avrebbe potuto essere prodotto solo nelle colorate strade della tentacolare Londra. Spinto dal viaggio di oltre 25 anni dei tre musicisti che contribuiscono attraverso più generi e ispirazioni, quello che sentirete nelle sue sette tracce è l’esplosione blues britannica degli anni ’60 che si scontra con una festa di blocco del Bronx della metà degli anni ’70; il rock acido di Haight Ashbury si è miscelato con la ‘Summer of Love’ di Manchester intorno all’88.
Con la maggior parte delle tracce registrate dal vivo con sovraincisioni minime, prodotte da Malcolm nei suoi studi Quatermass a Hackney, l’uomo principale degli Heliocentrics porta nuovo sapore nella sezione ritmica della band mescolando il suo potere dietro la batteria e le sue ampie abilità di mix desk per portare la musica dei LB in nuovi territori. Anche se non si erano mai esibiti insieme in questa formazione prima d’ora, i tre musicisti si sono conosciuti da quando la precedente band di Malcolm, The Soul Destroyers, ha condiviso il tempo con Little Barrie per l’etichetta Stark Reality di Jazzman Gerald. ‘Ero molto a casa a suonare con Barrie e Lewis, e le tracce si sono riunite sorprendentemente e rapidamente’, spiega Catto. ‘Tutto ha avuto il giusto tipo di atmosfera dal momento in cui abbiamo iniziato a suonare insieme, e penso che sia stato un grande sollievo per tutti gli interessati’.
Tracce come “Repeater # 1” e il supercool “After After” si muovono come i Meters alimentati da un seghetto circolare, con Barrie che persuade enormi pezzi di rumore ispirato dalla sua chitarra, Wharton che rotola come una nave in mare e Catto che tiene contemporaneamente il ritmo e facendolo roteare nello spazio. Canzoni come queste e il rock jazz d’impatto “TRABS” chiariscono perché Madlib ha pubblicato la sessione con la sua etichetta. Altri, come il lunatico “Rest in Blue” o il torbido psichedelico “Repeater # 2”, sono più pesanti del granito e più oscuri di una notte senza stelle.
Anche se difficilmente ci si aspetterebbe che la band sia di umore vertiginoso, brani come questi attingono a qualcosa di veramente minaccioso. È un inebriante mix di suoni vintage, proprio come la band di solito mette su nastro, ma un po’ più libero e duro grazie al background jazz di Catto, all’urgenza del canto e del suono di Cadogan e alla sensazione che la posta in gioco emotiva sia un poco più in alto. Controllare “Steel Drum” per la prova di ciò. Il disco è un degno ritorno per la band, che onora il suono che Howe ha contribuito a creare dandogli un aggiornamento impressionante!!!
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