“A Private Road” è il nuovo Ep della cantautrice inglese Laura Groves che torna dopo cinque anni di silenzio dall’uscita del precedente “Committed Language”.
La musicista, già conosciuta sotto lo pseudonimo di Blue Roses, torna con sei nuove tracce a metà tra alternative pop e folk soul che descrive così: «Questo disco, che ho realizzato principalmente da sola, è diventato sia un canale per l’espressione di un mondo interiore sia una colonna sonora immaginata per i miei viaggi fisici attraverso la città. È radicato nelle storie, nelle atmosfere, negli errori e nelle svolte sbagliate, nei desideri e negli strati di significato che attraversano e si svolgono nei paesaggi che abitiamo. Le canzoni sono istantanee di viaggi notturni attraverso il fiume, scintille d’amore che ci trasformano e ci fanno andare avanti, i vicoli ciechi in cui la mente può condurci, l’erotico; i luoghi visibili e invisibili».
La sua carriera è caratterizzata dalla discontinuità, per cui niente di male se il suo nome vi risulta sconosciuto, inoltre la cifra stilistica scelta dalla nostra è orientata verso un romanticismo rarefatto, quindi si un ascolto prezioso, ma anche schivo.
Ora Laura è approdata alla Bella Union Records e si spera che il fatto incida a rilanciarla alle orecchie degli ascoltatori attenti.
In quest’occasione ci si muove tra ballate al piano (“Red”), non distanti dallo stile di Carly Simon, e spruzzate di ambient (“Red”). A sorpresa si toccano pure momenti di chillwave ambigua e dalle tinte in chiaroscuro (“Sunset”). La Groves, nell’uso dei synth e nella creazione di trame sonore, è fortemente influenzata dagli anni ottanta, così come è evidente l’influenza di Kate Bush.
La traccia principale dell’EP è “Infinite Wisdom”, un pezzo che ha spazio, eleganza, mistero, e in alcuni punti giuro che Laura raggiunge un po’ della cadenza sognante e multitraccia che si trova sui Cocteau Twins circa “Road, River And Rail”. È quasi shoegaze-impressionistico, specialmente con quelle ondate di suono puro che chiudono la canzone. Eccellente. “Foolish Game” è più uno slow, una torch-song, la sua apertura inquietante e le piccole parti vocali lasciano il posto a un R’n’B molto britannico inondato di sintetizzatori pop da sogno e luccichii, è afoso con un bordo più oscuro ed etereo.
“A Private Road” è un EP estremamente seducente; è completamente un paesaggio da sogno, elementi vorticosi di elettronica moderna, shoegaze, soul e un tocco di folk in un insieme di canzoni che non vedono l’ora; e su cui hai davvero un senso emotivo di Laura mentre rimane anche come un fantasma, una sfocatura di sussurri e talento al centro di una musica molto sensuale!!!
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