La musica di Kenny Roby è ingannevolmente semplice. Il suo nuovo album omonimo presenta principalmente solo lui e la sua chitarra acustica in una dozzina di canzoni originali. Non sembra che stia facendo qualcosa di nuovo. Il mondo dei cantautori è pieno di artisti del genere. Il materiale di Roby non è appariscente e scrive in un inglese semplice. Non c’è bisogno di un dizionario per capire i testi. Le tracce hanno titoli come “Suzanne”, “God-Sized Hole” e “I Don’t Believe It’s Magic” che evocano artisti del passato come Leonard Cohen, David Olney e John Sebastian. Anche le melodie di Kenny sembrano amichevoli. Si possono sentire piccoli frammenti di vecchi motivi tra i riff che decorano delicatamente le sue composizioni in quel vecchio modo familiare.
Ma c’è qualcosa di speciale e diverso in lui che lo eleva al di sopra della massa dei musicisti che lavorano nello stesso campo. Ciò che inizialmente sembra poco sofisticato si rivela più complicato e accattivante. Il suo lavoro di chitarra sostiene i pezzi e illumina continuamente l’atmosfera senza sembrare stucchevole o esibizionista. Nonostante l’importanza di Roby nel rilascio omonimo, entra in un solco solido con una band di fuoriclasse che comprende Daniel Littleton alle chitarre, Jeff Hill al basso e violoncello e Tony Leone alla batteria. Al nostro si uniscono anche alcuni ospiti, tra cui il già citato John Sebastian all’armonica, Amy Helm e Dori Freeman alla voce, Brian Mitchell alla fisarmonica e Amy Laber all’autoharp.
Kenny ha una voce rilassata e confortevole. C’è un fondo morbido e burbero nel suo canto, che suggerisce che ha vissuto le difficoltà della vita, ma ha ancora un atteggiamento positivo verso il futuro. ‘Sono sempre stato bene / Anche quando non sto bene’, canta con tono suadente in “Leave It Behind”. Prende solo un respiro e spazza via le proprie preoccupazioni. ‘Ogni giorno è un nuovo giorno’, intona nella traccia di apertura, che sembra essere il tema latente dell’uscita. I suoi protagonisti in prima persona capiscono che ogni giorno ha il potenziale per sbocciare in qualcosa di speciale.
I tagli lo descrivono come un sognatore con un senso della realtà. Sa che puoi insegnare ad un ragazzo a pescare, ma non puoi costringerlo a mangiare. ‘Cosa sta succedendo qui’ nel suo mondo è più importante dell’attuale realtà geopolitica. Può chiamare tutti ‘amico’, ed è ‘sposato con un treno’, ma non tutti sono suoi amici e la moglie può essere un’estranea. E sperimentare il fallimento non significa non poter tenere la testa alta perché si può sempre costruire una nuova realtà e riprovare. Queste sono verità modeste. Le esprime con lo strimpellare di una sei corde e una voce tranquilla come se stesse dicendo all’ascoltatore qualcosa che già sanno con una pacca sulla spalla e un sorriso caloroso.
L’ultima traccia vede il musicista confessare che era solito ‘creare gadget e widget / E dolcetti a forma di cuore’, presumibilmente riferendosi alla creazione di uno stile più intricato di musica pop. Ora consiglia di cantare dei ‘segreti dei grilli’ e ‘il piatto che scappa con il cucchiaio’. Mantenerlo semplice non significa la stessa cosa che smorzarlo. Roby ha imparato che i fatti più ovvi della vita sono tanto bizantini quanto il semplice osservare il mondo senza filtri. Canta queste modeste verità come se le intendesse!!!
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