KATHLEEN EDWARDS- “Total Freedom” cover albumLe ultime notizie che avevamo di Kathleen erano un tour europeo a fine 2011 di spalla a Bon Iver e la pubblicazione del suo quarto LP, “Voyageur”, a inizio 2012. Al termine del ciclo di questo disco è arrivata, piuttosto a sorpresa, la decisione di prendersi una lunga pausa dalla musica a causa dei suoi problemi legati alla depressione: ciò ha portato la canadese ad aprire un caffé, chiamato non a caso Quitters.

Otto anni di assenza dalla scena musicale non hanno intaccato le qualità di Kathleen Edwards, oggi quarantunenne star del cantautorato roots canadese che in “Total Freedom” (composto in parte con la cantautrice country Maren Morris e coprodotto a Nashville da Jim Bryson e Ian Fitchuk, già a fianco di Kacey Musgraves) rimette insieme i pezzi di un’esistenza travagliata da crisi creative, psicologiche e sentimentali per sfornare un disco che, come scrive il Rolling Stone americano, mescola ‘riff un po’ sballati e ispirati ai War On Drugs, vivace roots pop e meditabondo noir-folk’, aggiungendo alle chitarre acustiche il tono ruvido e crudo delle sei corde elettriche, mettendo in risalto batteria e percussioni e usando ‘le imperfezioni della vita’ per dipingere ‘un quadro quasi perfetto’.

E’ stato solo nel 2018, dopo essere stata invitata da Maren Morris per una sessione di scrittura insieme, culminata in “Good Woman”, brano presente sul quinto album della cantautrice del Texas, “Girl” (2019), che Kathleen si è ricordata come creare musica facesse parte di lei.

Il nuovo lavoro è stato registrato in parte a Nashville con Fitchuk e in parte a casa in Ontario con il collaboratore di lunga data Jim Bryson, composto da dieci brani cantati con calore, amore, gratitudine e lezioni apprese. “Glenfern”, che prende il nome dalla strada in cui Edwards ha vissuto per la prima volta con l’ex marito Colin Cripps, è il pezzo di apertura ventilato e nostalgico e che torna a “Voyageur”, un album spesso frainteso in quanto riguarda la rottura del matrimonio della coppia e la relazione di breve durata di Kathleen con il co-produttore Justin Vernon. La canzone è ricca di particolari amorevoli, sia domestici che professionali. La memoria fotografica di Edwards per i piccoli dettagli, e la capacità di tradurli nella lirica perfetta, è uno dei motivi per cui “Failer”, il suo debutto nel 2003, lo si ricorda ancora due decenni dopo. Quelle minuzie possono affascinare: cani addormentati all’alba su “Birds On A Feeder”, l’amicizia al centro di “Simple Math” che conserva la sua magia “ora che abbiamo l’età delle nostre madri”. Ma possono anche devastare, che si tratti di una roccia dipinta sotto un albero di catalpa che segna il luogo di riposo finale dell’amato golden retriever di Kathleen, o le linee di scarto – fili tirati in maglioni, bollette per la cena di compleanno non pagate – che insieme dipingono un quadro vivido di una relazione emotivamente abusiva.

Il singolo “Options Open” è uno dei migliori brani del disco: sebbene parli di una relazione in cui la nostra è rimasta umanamente delusa dal suo partner, questa traccia dalle influenze country rimane comunque speranzosa e gli ampi panorami creati dalla sei corde le danno una luce davvero promettente.

“Ashes To Ashes” – dai toni folk – con una chitarra vibrante e percussioni leggere, parla della morte di una persona cara, meditando su un tema doloroso come la morte, mentre “Fools Ride” si muove su territori country-rock più energici, ma senza mai perdere la squisita gentilezza tipica della musicista di Ottawa.

Un disco che segna il gradito ritorno della cantautrice canadese per un risultato emotivo, leggero e dotato di melodie intriganti che sembrano dimostrare che la Edwards si sia lasciata alle spalle il recente periodo negativo della sua vita per tuffarsi in un’esistenza ancora colma di speranza!!!


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