C’è qualcosa di vagamente hauntologico in “Room For The Moon”, il nuovo album dell’artista di Mosca Kate Shilonosova, il suo terzo a nome Kate NV. Non tanto nella qualità del sound, lontano da crepitii e interferenze mnemotecniche nella produzione, quanto nell’intera operazione di risignificazione del synth-pop. Shilonosova tratta il synth-pop, più che come un genere musicale, come una ‘forma artistica’ a tutto tondo: nonostante la qualità intrinsecamente rétro delle sue sonorità, per Kate NV il synth-pop rimane legato a un’originale, diffusa sete di futuribilità. Il ritorno al pop e all’uso della voce ha senza dubbio giovato al progetto: i dieci, effervescenti brani dell’album forniscono un’accattivante colonna sonora a un dinamico scenario urbano, improntato tanto al surrealismo quanto all’internazionalismo (Kate canta in russo, inglese e francese, mentre l’artista Nami Soto contribuisce con uno spoken in giapponese nel brano “Lu Na”).
Nel video di “Marafon 15”, un momento clou del nuovo album di Kate NV, “Room For The Moon”, l’artista moscovita insegue un palco illuminato. Indossando un cappello da gnomo, la nostra alla fine incontra un macchinista vestito di nero che tiene un cartone ritagliato dalla luna. La canzone prende il nome dal programma televisivo russo degli anni ’90 “марафон”. Un’influenza primaria su “Room From The Moon” sono i programmi TV e i film che la madre di Kate le ha mostrato da bambina.
L’atmosfera del disco è sfuggente, ma la sua musica è vivida. Un enorme plauso deve essere rivolto alla band – Jenya Gorbunov al basso, Vladimir Luchanskiy al sassofono e Quinn Oulton su entrambi gli strumenti che, insieme a Kate NV, crea un pastiche compiuto attingendo a dischi degli anni ’80 che andavano per lo più sotto- apprezzati nel loro tempo. La voce è la controparte perfetta di questo mix cosmopolita di influenze. L’artista sovietica passa al francese nella canzone pop post-punk “Ça Commence Par”, mentre Nami Sato fornisce il giapponese per “Lu Na”. Nel sognante strumentale “Tea (Full Cup Version)”, Shilonosova elimina completamente i testi, la melodia synth-pop senza parole che ricorda il tema brillante di Pino Donaggio per il film “Body Double” del 1984 di Brian De Palma. La voce di Kate è usata principalmente come un altro strumento piuttosto che come portatore di un messaggio chiaro. ‘Voglio che l’ascoltatore immagini la propria situazione, il proprio stato d’animo, per percepire la propria realtà “, ha detto al Calvert Journal. “Le parole sono un ulteriore livello astratto, ma la musica detta le regole’.
È come assistere ad un programma televisivo surreale ed astratto con una tendenza principale verso il sogno. Potreste rimanerne affascinati!!!
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