JONATHAN HULTEN – ‘The Forest Sessions’ cover albumNel marzo 2020, con il mondo sull’orlo del blocco totale, il chitarrista dei Tribulation e guru della Necromantic Art, Jonathan Hulten, ha pubblicato il proprio debutto da solista, “Chants From Another Place”, un album così bello e tranquillo che ha ricevuto ottime recensioni su tutta la linea. Due anni dopo, Hulten è al lavoro prendendo brani da quei’esordio e, insieme ai brani dell’EP del 2017, “The Dark Night Of The Soul”, ha realizzato una raccolta di versioni sperimentali intitolata “The Forest Sessions”, uscito venerdì 16 dicembre tramite Kscope e gemellato con un cortometraggio composto da video musicali e intermezzi accanto a poesie e illustrazioni.

Preso isolatamente, il disco è in linea con la produzione convenzionale del nostro – non si schianta, invece fluttua nell’aria e stuzzica con la massima grazia. Tutti i brani sono identificabili nelle loro nuove forme – non c’è nessun grande riarrangiamento qui – ma sono abbastanza diversi da aggiungere una nuova dimensione; “Wasteland”, ad esempio, usa un organo invece delle tastiere e la voce ha più riverbero rispetto all’originale. “Holy Woods”, originariamente solo un loop di chitarra ripetuto con una o tre voci che cantano linee melodiche usando solo ‘La’ è stato sviluppato con più voci – sia maschili che femminili – e, sebbene non ci siano ancora testi distinti, l’aggiunta di ‘Ooh’s’ insieme a ‘La’s’ è un bel tocco.

“… And The Pillars Tremble” è di solito un inquietante affare a cappella, ma gli organi tornano per cambiare lo stile in più ‘musica da camera/grande chiesa anglicana’, e la nuovissima composizione “Dance Of The Water Spirits” è una brusca svolta rispetto al resto del materiale, assumendo un tono più illuminante e ottimista. Anche senza l’elemento visivo, questa è una straordinaria rivisitazione di Jonathan, che rilasserà e calmerà con la massima facilità.

Detto questo, c’è un elemento visivo, e quando questo è a posto le cose salgono di livello. Girati nei boschi e nelle grotte intorno a Stoccolma, tutti gli otto video sono stati registrati nell’arco di 24 ore e sono intervallati da brevi animazioni, ognuna delle quali contiene una poesia di otto versi. Le sezioni animate sono stupende, semplici, ma efficaci, e un ritorno ai cartoni animati bidimensionali di un tempo, mentre le poesie si combinano con la musica per trasmettere un viaggio mitico attraverso il paesaggio. Alla fine sia di questo che dell’LP, tuttavia, c’è una sorpresa: “The Call To Adventure” e “A Dance In The Road” nelle cosiddette versioni ‘Roadburn’. Dato che Hulten non suona all’omonimo festival olandese dal 2018, questo è un ritorno al passato registrato per la prima volta su nastro o un’indicazione di cosa ci si può aspettare dall’edizione del 2023, ma in entrambi i casi è un modo straordinario per concludere il procedimento.

Quando un nuovo rilascio viene fornito con un elemento visivo, è sempre prudente scegliere il pacchetto completo per garantire un’esperienza più completa. Ma se questo non è possibile, “The Forest Sessions” è ancora un eccellente corpus di lavoro di per sé, un accordo udibile. Il nostro è un individuo di talento, non è un mistero, e questo è un altro sforzo esemplare di un uomo che ha appena iniziato il suo viaggio sconfinato!!!


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