American folk è la Colonna sonora del film indipendente pluripremiato del 2018.
È interpretato da Joe Purdy e Amber Rubarth, che sono i due protagonisti del disco, che si trovano, dopo l’undici settembre 2001, a dover viaggiare da Los Angeles a New York in macchina e scoprono di avere una passione in comune: la musica.
Il film diventa così l’occasione di addentrarsi nella grande tradizione della musica Americana. Il disco ci dà l’opportunità di riascoltare, oppure di farlo per la prima volta, grandi brani senza tempo provenienti dalle western songs, dal folk tradizionale e da grandi autori come John Prine (“Some humans ain’t human”) e Garcia/Grisman (“Freight train” composizione di Elizabeth Cotten”).
Lo scopo del film è nobile perché vuole valorizzare l’immenso patrimonio musicale di una nazione, la sua attualità e profondità ad un pubblico che forse non è manco a conoscenza di tanto ben di Dio!!!
L’album è spartano, asciutto nei suoni perché ha l’esigenza di mostrare le qualità vocali di Joe e Amber. Joe Purdy è un cantautore che ha inciso molti dischi tutti auto prodotti e distribuiti, un musicista di culto che vanta un certo seguito negli Stati Uniti. La Rubarth è membro delle Applewood Road oltre che solista. Aver partecipato a questo lungometraggio e averne interpretato la colonna sonora potrebbe essere l’occasione per uscire dall’anonimato, ma riuscendoci attraverso la propria musica senza doversi svendere.
Il lavoro si apre con un brano, “This old guitar”, interpretata da Purdy con voce parlata, quasi sussurrata e con arrangiamento praticamente inesistente.
È il turno di Prine con la magnifica “Some humans ain’t human.
Stupenda “Red river valley” con la sua melodia senza tempo che ci trasporta nel vecchio West dei film di John Ford, un regista che utilizzava spesso brani tradizionali. Per la prima volta cantano entrambi, apre Joe da solo con accompagnamento di chitarra poi entra Amber e si spicca il volo.
Ancora un classico, “Black Jack Davy” della Carter Family, in cui i nostri duettano di nuovo per una folk ballad estremamente coinvolgente.
Altro classico assoluto “Shenandoah” è quasi reinventata a due voci e ne esce una interpretazione che lascia a bocca aperta.
Siamo ormai alla fine, viene ripreso il brano d’apertura questa volta a due voci e siamo emozionati dal percepire tanta intensità e commozione.
Il disco si chiude con “Townes” un pezzo scritto da Amber, ma interpretato da entrambi.
Ero un po’ scettico sul risultato di questa colonna sonora, mi devo ricredere perché ho trascorso momenti di forte coinvolgimento emotivo come non provavo da tempo in un contesto di traditional music.

Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *