La splendida copertina di questo disco ci catapulta negli anni settanta della west coast californiana. Lei è Jess Williamson una texana che si è trasferita in California.
La nostra ha così incamerato nuove influenze abbracciando le evidenti dinamiche del West Coast sound in una forma più ardita e contemporanea, potremmo quasi dire che sono presenti parametri che ammodernano il suono che, di base e per comodità, definirei folk. Si ascoltano accordi secchi e spigolosi di chitarra elettrica e una voce molto ipnotica che mi richiama alla mente Patti Smith.
Il brano d’apertura “I see the white” ha un gioco chitarristico jingle-jangle che ci conduce ad un ritornello di quelli che si dimenticano difficilmente.
“Wild rain” è accompagnata da un piano rhodes e ci introduce nei meandri di una melodia spettrale fino a quando l’ingresso del synth e della onirica voce non ci traporta in paradiso.
Il disco continua su questa linea con arrangiamenti spartani, ma che mettono in mostra una capacità non comune di saper scrivere brani che sembrano sempre sul punto di esplodere in momenti rock vibranti, ma rimangono sempre chiusi su sé stessi.
Un’opera in grado di soddisfare palati diversi, ma che ancora non ha messo a fuoco l’arte di Jess.
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