JERRY CANTRELL – ‘Brighten’ cover albumIl terzo album solista del chitarrista degli Alice In Chains, Jerry Cantrell, è il suo migliore: il lavoro di un cantautore che è felice nella sua vita. La musica all’interno di “Brighten” è piena di archetipi AIC, non ultima la voce distintiva di Jerry, ma abbraccia un ampio arco di stili… rendendo ancora più notevole il fatto che appaia a suo agio in tutti loro.

Registrato ai Dave’s Room Recording Studio di Los Angeles e prodotto dallo stesso cantante e chitarrista di Tacoma insieme al compositore Tyler Bates (Marilyn Manson, ma anche i contributi per le colonne sonore di “John Wick” e “300”) e all’ingegnere del suono, nonché collaboratore di lungo corso Paul Fig, “Brighten” si avvale anche del contributo di ospiti quali Greg Puciato (ex Dillinger Escape Plan), Gil Sharone e Duff McKagan (Guns N’ Roses). Con loro, l’ex chitarrista e co-fondatore degli Alice in Chains sciorina quaranta e rotti minuti di levigato amarcord alternative rock anni ’90 più soft e per certi versi lontano da quanto la casa madre, dai caratteri più aspri e cupi, ha offerto anche negli anni più recenti con “Rainier Fog” (2018), “The Devil Put Dinosaurs Here” (2013) e “Black Gives Way To Blue” (2009).

Come le sue due precedenti avventure da solista – “Boggy Depot” “nel 1998, e “Degradation Trip Vol,1 and 2” del 2002 – questo è stato realizzato con l’AIC in pausa. Ma mentre sui predecessori Cantrell sembrava contento, o addirittura determinato, di solcare lo stesso solco pesante/dannoso della band che lo ha reso famoso, sul nuovo rilascio (come potrebbe suggerire il titolo) sembra fiducioso di allargare le ali e alleggerire. Merito, quindi, del nostro e del suo produttore, l’ex chitarrista dei Marilyn Manson Tyler Bates.

La prima traccia, “Atone” – pubblicata come singolo a luglio – è un rock venato di country con una batteria rotolante di Gil Sharone e una chitarra aggiuntiva di Greg Puciato (entrambi ex Dillinger Escape Plan) più una linea di basso di Duff McKagan. (Sebbene Cantrell suoni anche il basso in alcune delle nove tracce qui.) “Atone” si inserirebbe su un disco degli Alice In Chains, ma si distinguerebbe come qualcosa di diverso.

Questa descrizione potrebbe applicarsi a metà delle otto nuove composizioni qui contenute, ma ognuna porta qualcosa di originale. Inaspettato, persino. Ad esempio, la title track è solo un po’ più ‘in alto’, grazie alla precisa aggiunta del piano, mentre “Had To Know” ha un assolo di chitarra impennato, ma impiega quello che suona come un organo Hammond per un effetto almeno altrettanto grande. E “Dismembered”, nel frattempo, nonostante quel titolo, se ne va spavaldo in allegria.

Alcuni pezzi, tuttavia, rotolano notevolmente più lontano dall’albero AIC. “Prism Of Doubt” presenta pedal steel e una melodia che Tom Petty potrebbe aver evocato. “Black Hearts And Evil Done” non è lontano un milione di miglia da una traccia solista di George Harrison. Allo stesso modo, “Siren Song” è una ballata lugubre, ma con le nacchere! – mentre l’impegnato “Nobody Breaks You” è un insieme edificante.

“Brighten”, poi, volge alla memorabile chiusura con una cover estremamente fedele di “Goodbye” di Elton John – brano finale di “Madman Across The Water” – sottolineando la reciproca ammirazione che fu iniziata da Elton con “Black Gives Way To Blue”. I fan del gruppo degli Alice in Chains dovrebbero prepararsi ad amare questo, ma aspettarsi più echi di “Jar Of Flies” che di “Dirt” …!!!


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