La musica elettronica, soprattutto di matrice dance, non è mai stata la mia tazza di tè. Una ventina di anni fa stanco degli ascolti di quello che possiamo definire classic rock ed indie/alternative, spinto dalla mia irrefrenabile curiosità mi lanciai all’ascolto di musica techno. Fui colpito e rapito da quei suoni che esprimevano un viaggio nel futuro fatto di macchine, di freddezza, di paesaggi che potevano ricordare film di fantascienza, insomma riguardavano uno stile di vita che oggi non è più così lontano, considerando la alienante realtà che ci circonda. Uno dei nomi che più mi colpì fu quello di Jeff Mills, dj e produttore discografico. Negli anni ’80 fu un influente disc jockey con il nickname The Wizard. Alla fine del decennio assieme a ‘Mad’ Mike Banks fondò il collettivo techno Underground Resistance. Tale formazione rappresentò per la techno quello che i Public Enemy furono per l’hip hop. Si presentavano vestiti in uniformi da combattimento, si definirono ‘uomini in missione’ in modo da dare alla techno più consapevolezza, contenuti e significato. Ufficialmente non lasciò mai gli Underground Resistance ma poco dopo iniziò a produrre dischi in proprio, si trasferì a New York dopo una breve esperienza a Berlino e si stabilì definitivamente a Chicago dove nel 1992 insieme a Robert Hood fondò l’etichetta Axis Records.
E’ di un paio di mesi fa la sua ultima uscita dal titolo ‘Planets’ un doppio cd in collaborazione con la rinomata Orquestra Sinfonica Do Porto Casa Da Musica guidata da Christophe Mangou. Ispirato da Gustav Holst, compositore e direttore d’orchestra britannico, il nostro dj ci fa viaggiare attraverso il sistema solare; come fu per Holst, Mills tratteggia musicalmente il sistema solare dando spazio ad ogni pianeta che lo compone e pure le distanze che intercorrono tra loro. Il suo ruolo di solista lo porta all’introduzione di texture cosmiche, atmosfere ed effetti speciali. L ’orchestra ha un ruolo non semplice che è quello di trasformare in musica sinfonica le intuizioni synth-etiche di Mills. In conclusione una riuscita sintesi della commistione classica ed elettronica. Un’opera in cui dj, musicista elettronico e orchestra riescono ad utilizzare i propri potenziali.

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