HOUSE OF LOVE – ‘A State Of Grace’ cover albumGuy non era molto contento degli ultimi due album e ha cancellato la lista con questo grande ritorno dopo nove anni. Il brano di apertura, “Sweet Loser” è un classico a combustione lenta che si rifà agli albori. Pieno di consistenza con tocchi di grande armonica di Jem Turpin. Un inizio dolce, pieno di cambi di accordi e sbalzi temporali. “Light Of The Morning” è pieno di suoni. Un numero country blues che va nel territorio degli Spiritualized, che non è una cattiva mossa. Un grande ritornello con alcuni adorabili cori di Josie Hope. “Melody Rose” è uno dei momenti salienti qui. Un bel riff che si rifà ai licks grunge anni Novanta che ne sollevano l’intera struttura. Roba oscura, ma bella.

“Clouds” è un altro momento clou con la sua potente batteria di marca John Bonham che entra in gioco con la voce familiare di Chadwick che si slancia attraverso l’intera melodia. Questo è puro HOL vintage che è il punto che fa nel reinventare quel suono classico per i vecchi fan. Un rock ‘romp glamour’ pieno di cori tinti di gospel. “Into The Laughter” è un parente stretto del vecchio classico “Blind”. Un pezzo di dolce bellezza che colpisce le corde del cuore. “Hey Babe” devia nel territorio del country con i suoi movimenti lenti e ardenti e chitarre morbide come l’eco della seta che calmano la mente con quel suono. “Sweet Water” ha un riff contagioso e tutte le caratteristiche di un ‘earworm’. Il leader è in ottima forma con questo e sembra che si stia davvero divertendo di nuovo. Un altro affare rock accelerato con un ritornello dolce e alcuni bei riff sbuffanti.

“Queen Of Song” è un altro rambler country blues che risuona. Più ascolto questa traccia più mi convinco che se Guy si unisse a Jason Pierce potrebbero fare un grande capolavoro, o avere un maggiore controllo. Le somiglianze sono tutte lì, grande scrittura delle canzoni, la visione, è tutto lì imbottigliato pronto a balzare. “In My Mind” è un’altra classica melodia HOL sfumata con questo suono country che Chadwick ha iniettato nei suoi paesaggi sonori. “A State Of Grace” torna indietro nel tempo fino all’album “Butterfly” con quel riff gioioso e la batteria e il basso martellanti che noi vecchi fan conosciamo e amiamo.

“Dice Are Rolling” è un numero ottimista con alcune belle voci echeggianti e un suono rotolante che mantiene lo slancio con un po’ di batteria serrata di Hugo Degenhart abbinata al basso imponente di Harry Osborne. La traccia di chiusura, “Just One More Song”, fa solo venire i brividi. Un pezzo gospel blues a lenta combustione che scorre insieme ai sottili suoni dell’armonica che migliora l’intero viaggio e mi fa pensare agli Spiritualized dal vivo che fanno i loro grandi bis.

Un grande ritorno di Guy Chadwick che è stato rivitalizzato da un gruppo di giovani compagni di viaggio che conoscono seriamente il proprio lavoro. Se fosse possibile ammirarli sul palco sarebbe un gran colpo!!!


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