Ecco un disco che potrebbe risultare la soluzione a tutti i problemi che riguardano le migrazioni. Ci viene donato da un duo che comprende Gaby Moreno, cantautrice guatelmateca, e il grande Van Dyke Parks, uno dei migliori arrangiatori, se non il più grande di tutti, che la nostra musica ha avuto il piacere di apprezzare negli ultimi cinquant’anni.
Gaby ci offre l’interpretazione di dieci canzoni “panamericane” il cui tema è di scottante attualità in tutto il mondo, cioè quello delle migrazioni. Si tratta di dieci classici, uno dei quali è autografo. La Moreno è in grado di cantare sia in spagnolo che in inglese riuscendo ad affrontare una vasta gamma di stili. Ad aiutarla ha chiamato Parks che sappiamo essere in grado di far girare grandi panorami sonori con un’orchestra da studio. Fin dal suo disco del 1972 “Discover America” ha compreso come le varie culture riescano a fondersi grazie alla musica e da gran osservatore ha messo in risalto come l’America guarda il resto del mondo e come il resto del mondo vede l’America.
Il risultato è scontato, siamo di fronte ad un lavoro che lascia il segno, che ci permette di ascoltare canzoni molto belle prese da repertori diversi. Sfilano composizioni di John Hiatt e Ry Cooder (qui assieme a Jackson Browne), Alex Harvey con un piacevole country-tango e, di seguito, un menù che spazia dal Brasile ai boleri per addentrarsi in varie forme di calypso. Van Dyke è in forma strepitosa e infarcisce ogni pezzo di archi di ogni genere, ma la sua mano è così leggera, e qui dovremmo ringraziare l’apporto ritmico di un altro gigante quale Jim Keltner, che il risultato è carezzevole e i nostri sensi sono rapiti da tale e tanta grazia.
Il brano cardine di tutta l’opera risulta “The immigrants”, pezzo scritto da David Rudder, che si fa apprezzare per la combinazione di corde e legni capace di emozionarci a tal punto da portarci alle lacrime.
La bellezza di cui profuma il disco è dovuta al fatto che non presenta canzoni foriere di cattivi presagi e lugubri, visto l’argomento trattato, ma piuttosto ci mostra l’accecante meraviglia che porta la fusione di popoli con i suoi colori e idee.
La raccolta risulta una manna per i nostri sensi e “¡Spangled!” è una splendida fusione di due talenti eccezionali che si completano a vicenda meglio di quanto chiunque si potesse aspettare!!!


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