Il cantautore Gabriel Kahane ha tutti i soliti strumenti digitali necessari per diventare un musicista nel 2022. Ha gli account sui social media, i siti Web e la presenza di Bandcamp, perché senza di loro, potresti anche provare a telegrafare ai tuoi fan. Il che rende ancora più audace e interessante il fatto che abbia trascorso un anno offline, una disintossicazione digitale estesa che ha portato a “Magnificent Bird”, una raccolta di canzoni dolci e intime che hanno l’immediatezza di uno schizzo a matita e la profondità di un murale. Anche se l’album sembra di alto livello, il retroscena non ha alcun impatto sul prodotto finale. Le canzoni prosperano grazie alla melodia e ai testi semplici e diretti che sembrano frammenti di pensieri e conversazioni, ma sono troppo ben composti per essere osservazioni annotate su un taccuino e cantate in seguito.
Il miglior esempio del talento di Kahane nel trasformare i momenti mondani in arte è la title track, dove canta di sentirsi geloso mentre legge il profilo di una rivista di un altro cantautore. È un’idea semplice, ma Gabriel sovrappone la complessità. Musicalmente, c’è un gancio per flauto e un ritmo semplice che non tiene il tempo tanto quanto lo segna, come le dita che tamburellano nervosamente su un tavolo.
La voce del nostro ricorda Elvis Costello, con la volontà di lasciare che sillabe e idee vadano per tutto il tempo necessario, piuttosto che forzare i testi a una cadenza ritmica. Nel caso di Kahane, dà alle tracce un’energia jazz, anche se la strumentazione di accompagnamento è così sottile che i suoni possono essere come un test di Rorschach, rivelando di più sull’ascoltatore che sulla musica. In “We Are Saints”, fornisce una melodia che si dispiega lentamente, con toni che colpiscono alti e bassi. Non è il tipo di voce che canterai sotto la doccia o che fischierai mentre cucini, ma qualcosa di più inquietante che ti rimbalzerà per la testa mentre ti addormenti la notte.
“Magnificent Bird” pesa solo 10 canzoni, nonostante abbia scritto quasi il doppio dei brani per il rilascio. È stato saggio concentrarsi su un numero più limitato, poiché queste tracce sono tutte perfettamente raffinate, senza mai una nota fuori posto. Kahane fornisce ad ogni pezzo, e all’intero album, ciò di cui ha bisogno per rendere il brano completo ed appagante. È comodo, e mentalmente sano, pensare che il tempo offline abbia reso possibile questo lavoro, ma la realtà è che composizioni così precise non accadono magicamente lasciando Instagram per un anno. Il senso del canto di Gabriel è la ragione dei suoi ‘magnifici uccelli’!!!
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