G. LOVE & SPECIAL SAUCE – ‘Philadelphia Mississippi’  cover albumGarrett Dutton, nato a Filadelfia, o G. Love come probabilmente lo conoscerai, ha affinato la propria arte eclettica per quasi trent’anni. Unendo l’hip hop e il funk della sua nativa Filadelfia con varie sfumature del blues americano, ha sviluppato un suono che è sia ultramoderno che ricco di tradizione. Il suo record del 2020, “The Juice”, gli è valso la prima nomination ai GRAMMY nella categoria ‘Best Contemporary Blues Album’ e, sebbene abbia avuto la peggio contro Fantastic Negrito, il nuovo rilascio, “Philadelphia Mississippi”, suggerisce ambizioni per finire il lavoro.

Oltre a G. Love alla chitarra, voce e armonica, presenta un cast stellare di ospiti speciali tra cui luminari del blues come Alvin Youngblood Hart, Christone ‘Kingfish’ Ingram, Cam Kimbrough, RL Boyce, Jontavious Willis e Trenton Ayers oltre alle leggende del rap Freddie Foxxx, Speech degli Arrested Development e Schoolly D. Le esibizioni del virtuoso del piffero di canna, Shardé Thomas e del batterista/cantante, nominato ai GRAMMY, di Southern Avenue, Tikyra Jackson, completano un album pieno di talento.

La raccolta è stata prodotta dal chitarrista/cantante dei North Mississippi All-Stars Luther Dickinson, il che dà la sensazione che G. Love abbia girato il cerchio dal suo secondo album del 1995 “Coast to Coast Motel”, prodotto da Jim Dickinson, il padre di Luther.

Come suggerisce il titolo, “Philadelphia Mississippi” funge da lettera d’amore sia alla nativa Philly di Garrett che allo stato meridionale che gli ha fornito abbastanza ispirazione sonora per alimentare un fascino per tutta la vita per la musica blues. Rappresenta anche un grido alla piccola città di Filadelfia, Mississippi, un luogo che ha incuriosito Dutton da quando ne ha scoperto l’esistenza, mentre cresceva nella propria città natale, identicamente soprannominata, circa 1000 miglia a nord-est.

L’apertura “Love From Philly” è forse la traccia hip hop più diretta del disco. Originariamente scritta per il live streaming di beneficenza “Love From Philly” del 2020, presenta la leggenda del rap di Filadelfia Schoolly D e lo skateboarder / polistrumentista professionista Chuck Treece che scambiano versi con G. Love, e culmina in un assolo sconvolgente di Trenton Ayers del Mississippi. Con un groove di batteria che induce l’ondeggiare della testa, il riff wah-wah funky e l’infarinatura di strilli di armonica blues, imposta perfettamente il tono collaborativo del disco.

Le star di “Mississippi” sono il preferito delle colline RL Boyce, il chitarrista visionario Alvin Youngblood Hart e Speech. Sia l’hip hop che il blues delle colline hanno l’improvvisazione al centro e strati di chitarre ipnotiche, sono alla base dei sentimenti e delle emozioni a braccio di ogni cantante relative alla storia del Mississippi. Parte del genio di questo disco è che l’atmosfera dei vecchi tempi si ottiene presentando gli attuali praticanti del blues delle colline, piuttosto che i campioni vintage, e i ricchi toni del sud di Boyce suonano come se fossero stati registrati altrettanto facilmente in un secolo diverso.

Altrove, il groove hip hop funky di “My Ball” lascia il posto a una chitarra acustica in stile Piedmont blues e ad una rottura dell’armonica che trasporta l’ascoltatore dalle vivaci strade cittadine a una jam di campagna davanti al portico. “Kickin” è una jam rilassata con alcune ottime chitarre acustiche e dolci armonie vocali, mentre “HipHopHarpin” dà a G.Love la possibilità di mostrare le sue notevoli doti di armonicista su una traccia edificante, per lo più strumentale. “Guitar Man” vanta qualcosa che quasi tutti desiderano in questo momento: un’apparizione come ospite di Christone ‘KingFish’ Ingram, e il suo assolo elettrizzante e pieno di sentimento alla fine del brano è un vero momento clou dell’LP. Le chitarre e le voci in stile ‘call and response’ abbondano, e il suono di sei corde acustiche così vecchie, logore e mal intonate conferiscono al brano una sensazione calda e senza pretese che sembra riflettere perfettamente i suoi modesti sentimenti lirici.

Le tracce di chiusura portano l’atmosfera a ruota libera del disco a un altro livello con quelli che sembrano essere tre tributi verbali interamente improvvisati ad amici, collaboratori ed eroi della scena di Philly. Anche se è improbabile che “Sauce Up!”, “The Philly Sound” e “Shouts Out” diventino singoli di successo, nel contesto del lavoro in questione, hanno perfettamente senso e servono come una versione sonora dei titoli di coda che ottieni alla fine di un film È un bel tocco e mostra la riverenza di Garrett Dutton per i pionieri che hanno ispirato la sua carriera.

Dall’inizio alla fine, l’album è un’esuberante celebrazione della musica e dell’amicizia che attraversa i confini del genere e delle generazioni. Che tu sia tradizionalista o rivoluzionario, “Philadelphia Mississippi” merita un posto nella tua collezione di dischi!!!


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