‘Ti ho preparato un mixtape perché quando ti sento, sento me’, commenta casualmente FKA Twigs su “Ride the Dragon”, la traccia di apertura del suo mixtape di debutto “Caprisongs”. La prima incursione della cantante nel formato classico è inizialmente scoraggiante, dal momento che è una delle personalità pop più progressive della musica. Il disco più recente di Twigs, “Magdalene” del 2019, è stato piuttosto drammatico, con allusioni religiose avvolte strettamente in voci eteree e operistiche, quindi poste contro una strumentazione commovente. Sembrava che in qualsiasi momento la sua voce potesse frantumarsi come vetro e la canzone sarebbe stata tanto meglio. Sul nuovo rilascio, il tumulto che porta è palpabile, ma la sua disposizione è diversa. Ci sono spettacoli teatrali, ma gli arrangiamenti sostituiscono l’intensità travolgente con giocosità e consapevolezza di sé. Dimostra una sicurezza dei propri mezzi sconosciuta in passato.
Il singolo principale del mixtape, “Tears in the Club”, mostra una naturale inclinazione per i ritmi radiofonici, nonostante i ramoscelli si siano ritagliati una carriera di suoni decadenti e sperimentali. Si appoggia alla semplicità dei testi in pista, così come al potere della ripetizione. Un’altra traccia orecchiabile, “Oh my Love”, trova anche ramoscelli che si abbandonano senza scusarsi ad atti amorosi. Mentre “Tears in the Club” parla di esorcizzare i demoni delle relazioni passate, la morbidezza R&B di “Oh my Love” vede la nostra protagonista dichiarare i propri sentimenti per una nuova musa ispiratrice. La sua morbidezza è seducente e sensuale; il canto di ‘Tutti sanno che voglio il tuo amore / Perché stai giocando, bambino, che succede?’ è più passionale che abrasivo.
Vediamo tracce del passato con l’autotune dolorante di “Meta Angel” e la dissonanza sonora di “Pamplemousse”. Alcuni dei momenti più emozionanti della raccolta accadono quando l’eclettismo culturale – in particolare afrobeat, reggae e suoni caraibici – viene accolto con tutto il cuore. “Honda” e “Papi Bones” (con Shygirl) assistite da Pa Salieu mettono in risalto l’elasticità vocale, la facilità con cui naviga ritmi gustosi e lussureggianti.
I pezzi del mixtape sono intrecciati da intermezzi costituiti da citazioni casuali su relazioni, realizzazioni e l’ineluttabilità dell’astrologia. Tuttavia, questi tentativi di essere pensierosi aggiungono poco valore al mixtape. I migliori frammenti di saggezza vengono dalle conversazioni poste all’inizio o alla fine di ogni traccia. Ad esempio, su “Which way” (con Dystopia), dichiara: ‘Non sono la ragazza della rockstar, sono la ragazza della rockstar – capisci cosa intendo?’. Un cameo di Jorja Smith in “Darjeeling” è una piacevole sorpresa, in particolare il modo in cui le due cantanti si completano a vicenda. Le armonie leggere e ariose di Twigs sono fondate sul peso ghiaioso del canto di Smith.
“Caprisongs” è sia intimamente autobiografico che desideroso di mostrare come i ramoscelli, fino ad ora qualcosa di una figura di culto, siano in realtà molto adatti ad una devozione più ampia!!!
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