FATEN KANAAN: “A Mythology Of Circles” cover albumUn disco che esplora le ripetizioni cicliche nel tempo e nella natura, e le allegorie collegate a questi fenomeni: miti cosmologici legati al movimento dei pianeti e al ciclo delle stagioni, del tempo e delle maree, storie simboliche che fanno parte del nostro spirito collettivo.

Faten Kanaan, musicista di base a Brooklyn, è una di quelle esecutrici-compositrici che si muove nella contemporaneità (grazie all’elettronica) legata ai suoni d’ambiente ma che tiene ben presente il passato, anche quello più remoto. Questo album infatti presenta atmosfere che ci portano alle melodie medievali (“Sleepwalker”, “Erewhon”), rinascimentali (“The Archer”) e alle polifonie antiche (“Patagonia Motett 1: Lago” e “Patagonia Motett 1: Andes”, “The Heron”). Al tempo stesso la musica ricorda i mondi sonori del Nord Europa scandinavo e celtico (“The North Wind”, caratterizzata da un crescendo di grande fascino, “Hesperides”).

“A Mythology of Circles” è il suo primo lavoro ad essere pubblicato su Fire Records. I modelli ciclici e la ‘variazione attraverso la ripetizione’ sono centrali nella musica di Faten. Armonia e contrappunto sono composti intuitivamente e trattati come strumenti narrativi, con il suono, il silenzio e la conseguente relazione mistica tra le note utilizzate come gesti per raccontare una storia senza parole. L’album è diviso in un lato ‘dal tramonto alla sera’ e un lato ‘malavita / stato di sogno’; evidenziando i miti di Ishtar, Inanna, Orfeo, Persefone e altri.

Ispirato da forme cinematografiche e strutture di storie mitologiche: da ampi paesaggi e tranquille storie d’amore, a tensioni modellate e sequenze oniriche; la Kanaan apporta un tocco terroso e viscerale alla musica elettronica. In simbiosi con la tecnologia c’è un apprezzamento per la vulnerabilità dei limiti e delle sfumature umane. Tutte le sezioni vengono riprodotte in tempo reale, né in loop né in sequenza. La copertina dell’album esplora anche un complicato rapporto con la tecnologia: la statua proviene da una serie di repliche digitali, tornando nella sua ultima fase a un’atmosfera più intima e artigianale. Composto, prodotto e mixato da Faten Kanaan, l’album è stato masterizzato da Heba Kadry (Bjork, Ryuichi Sakamoto, Julianna Barwick).

Faten si dimostra abile nel gestire sfumature e intuizioni armoniche con gusto e ingegno, la nostra si svela finalmente a un pubblico più ampio grazie al proprio raffinato profilo creativo. La musicista americana sembra avere tutte le qualità per ulteriori sfide, e questi quarantuno minuti sono solo un antipasto delizioso e originale!!!


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