ERIN RAE – ‘Lighten Up’ cover albumLa cantautrice di Nashville, Erin Rae, ha escogitato uno strano accoppiamento nel suo ultimo album, “Lighten Up”. Rae offre un tributo leggermente psichedelico alla cucina di “Curry and Candy” come metafora per mantenere una mente aperta e apprezzare la vita per il bene dello spettacolo.

Il mondo è un posto strano e Erin sa che è ancora più vero per una persona sola. Canta di come tutto sia diverso man mano che si attraversano i cambiamenti: dal vivere in città all’andare nella natura selvaggia, dall’essere innamorati di un partner di lunga data alla rottura ed essere abbandonati a sé stessi, dall’inseguire i demoni dal nostro cuore e dalla nostra anima per trovare la guarigione spirituale. Queste dualità pervadono il materiale del suo ultimo disco, che prende il titolo da una canzone (“Lighten Up and Try”) che contiene ancora un altro peculiare abbinamento.

La produzione e la strumentazione di Jonathan Wilson evidenziano ciò che potrebbe sembrare banale in qualcosa di più magico. La nostra fornisce voce e chitarra acustica, mentre Wilson la circonda con armonium, clavicembali, mellotron e simili. Altri musicisti contribuiscono con pedal steel, vibrafono, basso ad arco, Wurlitzer, clavinet e strumenti con suoni distintivi. Il miscuglio crea una delizia decorativa piuttosto che cacofonia, dagli arrangiamenti di archi vecchio stile di “Cosmic Sigh” ai più contemporanei lick di chitarra elettrica che adornano la melodia di “True Love’s Face”.

Il risultato rivela gli schemi inerenti a ciò che vediamo, diciamo e facciamo. Quando Rae scrive della “Modern Woman”, la sua narrazione ci mostra che una persona ‘moderna’ è sempre esistita, ma di solito non è stata riconosciuta prima. Riconosce il nemico (“Enemy”) in sé stessa come parte di ciò che è veramente e capisce che non è necessariamente una cosa negativa. Quando esce di notte, “Can’t see stars” a causa dell’inquinamento luminoso fino a quando non si dirige in campagna, dove ascolta il mormorio di mille voci, ma non riesce a sentire la propria. Erin è alienata da sé stessa, rendendo la sua estraneità parte del suo essere essenziale. Questo tipo di coscienza paradossale veniva comunemente chiamata logica acida. Ciò che le impedisce di impazzire è capire il mondo da un posto più profondo.

La musicista lo afferma chiaramente. Canta: ‘La mente è fottuta / Ma il cuore è puro’ in “Mind/Heart”. Compassione ed empatia ci rendono persone migliori. Pensare troppo può peggiorare tutto. Questo non significa che uno debba essere stupido per essere felice. Uno deve pensare con sentimento. Questo è analogo all’istruzione in stile Zen della traccia omonima, che ci chiede di impegnarci di più non provando (o illuminandoci). Bisogna vivere con le dualità che comprendono la vita con le altre persone e il mondo più ampio e accettare che siamo tutti parte della stessa realtà. Il mondo è uno. Una volta scoperto questo, possiamo ritrovarci e, come Erin Rae, creare la nostra musica!!!


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