Non sono a conoscenza dell’effetto che potrebbe procurarvi il sentire parlare di Eminem, un rapper tra i più conosciuti nel circuito major.
Forse pensate che sia un cazzone, costruito ad arte dall’industria discografica. Non è così, ve lo posso assicurare!!!
Il nostro è uno dei più bravi in assoluto a produrre rime e a saperle rappare. È sicuramente un campione di vendite, ha infatti, al 2015, venduto oltre 170 milioni di albums nel mondo e 42 milioni di singoli in digitale.
Ripeto ancora una volta non è un prodotto meramente commerciale, ma uno dei migliori artisti hip-hop di sempre.
Fu scoperto nel 1997 dal noto rapper e produttore DR. Dre. A portarlo al grande successo fu il singolo “My name is”.
Si è anche affermato come produttore grazie all’etichetta Shady Records fondata con il proprio manager.
Tra gli artisti prodotti ricordiamo Obie Trice, 50 Cent e Yelawolf. Ha intrapreso anche una carriera di attore nel 2002 recitando in “8 Mile” e facendo dei cameo in altri film nel corso degli anni successivi.
L’ultimo album uscito data quattro anni fa e si intitola “The Marshall Mathers LP”. Lo stile era quello dei giorni migliori, grandi rime da cui emergono i suoi vari alter ego rappate in modo coinvolgente e dinamico, le chitarre in primo piano e suono old school.
Lo scorso 15 Dicembre esce il nuovo “Revival” il cui singolo ”Walk on water”, con Beyoncè, ha andamento abbastanza tradizionale ed aveva creato certe aspettative.
Purtroppo il disco le ha disattese clamorosamente, soprattutto dal punto di vista musicale!!!
Sono presenti, forse, le peggiori basi musicali da parecchi anni a queste parti che portano anche disattenzione nei confronti dei testi. I sample sono alquanto banali(“I love R’N’R” di Joan Jett, “Zombie” dei Cranberries).
In regia siedono Rick Rubin e DR. Dre e questo fatto lascia alquanto interdetti e pure arrabbiati.
Le canzoni hanno un andamento sempre simile:partenza lenta, poi la rabbia prende il sopravvento fino all’esplosione dell’ira a cui fa seguito l’hook-anthem eseguito dalla star di turno(Pink, Alicia Keys, Ed Sheeran).
Così per 19 brani e oltre 77 minuti di durata. Anche le liriche, da sempre punto di forza del nostro, denotano forzature e mancanza d’ispirazione soprattutto se a declamarle è una persona di 45 anni.
Peccato, ma probabilmente è giunto il momento di cambiare qualcosa nel suo stile oppure, come dice in “Castle”, farà uscire questo ultimo album poi smetterà perchè è stufo.

Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *