ELVIN JONES – ‘Revival: Live At Pookie’s Pub’ cover albumA comporre il quartetto c’erano il sottovalutato sassofonista tenore Joe Farrell, che era poco invidiabile nel ruolo di Coltrane, ma brilla di luce propria, il pianista meno noto, ma robusto, Billy Greene e il bassista Wilbur Little. Larry Young, il formidabile organista di Blue Note e dalla fama fusion, suona il piano in “Gingerbread Boy”. Inutile dire che, fedele alla propria reputazione, Jones, definito il ‘Dio del tuono’ dal batterista dei Santana Michael Shrieve nel libretto di accompagnamento, sostiene quel soprannome fino in fondo. Il set doppio CD/3LP è stato prodotto da David Weiss, bandleader dei The Cookers e l’ampio booklet includeva interviste e ricordi dei batteristi Alvin Queen e Shrieve, del pianista Richie Bierach e degli ex sassofonisti di Jones, Pat LaBarbera e David Liebman, così come del bassista Gene Perla.

Il set è composto da originali estesi dai musicisti e standard, a cominciare dal regalo del batterista a sua moglie, i venti minuti e più di “Keiko’s Birthday March”, con assoli vulcanici di Farrell e Jones. È interessante notare che il pianista Greene inizia il proprio assolo citando il tema di “A Love Supreme”.

“Gingerbread Boy”, di Jimmy Heath, riceve un trattamento spigoloso, ‘là fuori’. Farrell ha contribuito con l’omonimo della propria residenza all’epoca, “13 Avenue B”, un’altra vetrina di tenore aggressivo e a ruota libera, che può essere applicata anche a “Oleo” e “ME” di Sonny Rollins. Elvin mostra la propria inclinazione per i ritmi latini e Joe offre la melodia più forte del set per “On the Trail”.

Delle nove selezioni, sei si estendono oltre i quindici minuti con il sassofonista che si rivolge al flauto per “My Funny Valentine” e “Softly as in A Morning Sunrise”, una versione qui molto più addomesticata rispetto a quelle stabilite dal batterista assieme a Coltrane, in particolare in “Live at the Village Vanguard” del 1962. Qui è incluso anche “Raunchy Rita”, un brano spesso eseguito durante la residenza al Pookie e incluso nell’uscita in studio del nostro del 1968, “Heavy Sounds” (Impulse!), con il tenore Frank Foster, il pianista Greene e il bassista Richard Davis.

Sia “Keiko’s Birthday March” che “Gingerbread Boy” compaiono nell’uscita Blue Note del 1968 “Puttin’ It Together” con il degno di nota Elvin Jones Trio che includeva Farrell e l’ex compagno di band, Jimmy Garrison al basso.

Joe Farrell, scomparso troppo presto nel 1986, era un amato collega di Elvin e ha registrato sei dischi con il batterista, principalmente su Blue Note, è probabilmente meglio conosciuto come membro originale dei Return to Forever di Chick Corea e per i suoi straordinari album sull’etichetta CTI – in particolare “Joe Farrell Quartet” (1970), “Outback” (1972) e “Moon Germs” (1973). È stato anche un membro della sezione dei fiati per l’album dal vivo di The Band “Rock of Ages”, tra le proprie numerose incursioni nel rock e nel pop.

Come per tutte le pubblicazioni d’archivio di Zev Feldman, il libretto di accompagnamento produce tesori abbondanti. Ecco alcuni estratti, a cominciare dalla spiegazione di Jones della sua tecnica: ‘Prendi un assolo. Quando inizio, mantengo nella mia mente la struttura, la melodia e il contenuto della melodia e su di essa elaboro astrazioni o obligatos. Conto i ritornelli man mano che procedo, e a volte sono in grado di decidere in anticipo quale sarà lo schema di un intero ritornello, ma più spesso cinque o sei schemi mi lampeggeranno simultaneamente nella mente, …posso vedere forme e figure nella mia testa quando faccio l’assolo, … i miei piatti saranno di un colore e il mio rullante di un altro colore e i miei tom-tom ognuno di un colore diverso. Mescolo questi colori, facendo un movimento costante. I tamburi suggeriscono il movimento… Il mio drumming può sfumare da un sussurro a un tuono… ‘.

È riemersa un’altra gemma, appartenente ad un periodo in cui il rock era di gran moda e il jazz stava morendo. Questa registrazione è stata fatta solo dieci giorni dopo la scomparsa di John Coltrane, del quale Jones è stato un membro fondamentale del Classic Quartet per sei anni. Aveva lasciato Trane un anno prima mentre John si stava spostando verso l’avanguardia seria e la musica indiana. Elvin stava cercando di affermarsi come bandleader e il concerto del Pookie ne è una dimostrazione folgorante!!!


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