È difficile credere che “Live At The Capitol Theatre” sia il terzo album dal vivo da solista di David Crosby. Il motivo per cui è difficile da credere è perché David è stato più prolifico che in tutta la sua carriera. Tra il 1971 e il 1993 ha pubblicato tre dischi da solista. Ha quasi raddoppiato quel numero pubblicando cinque lavori in studio tra il 2014 e il 2021. È stato in tournée ed è stato molto attivo. Certo, ha pubblicato ‘live’ con Crosby, Stills, Nash e Young (il classico “4 Way Street”), Crosby, Stills e Nash, CPR e persino Crosby & Nash, ma “Live At The Capitol Theatre” è qualcosa di leggermente diverso. È accompagnato dalla sua truppa attuale, The Lighthouse Band, che lo ha sostenuto dal “Lighthouse” del 2016. La formazione include Becca Stevens, Michelle Willis e Michael League. Crosby suona la chitarra e, ovviamente, canta le canzoni. E sembra che stia passando il tempo della sua vita.
Registrato nel 2018 durante il tour per promuovere “Here If You Listen”, il concerto presenta il classico David Crosby, ma anche una grande quantità di materiale della propria carriera da solista degli ultimi 15 anni. Brani come “Things We Do For Love” dall’album “Lighthouse”, suonano meglio dal vivo rispetto al rilascio in studio originale. Qui la traccia assume uno spirito caldo e bellissime armonie. Lo stesso si può dire per “Vagrants Of Venice” da “Here If You Listen”, che stavano promuovendo. Il pezzo è scritto da Stevens, il che dimostra che Crosby trattava il gruppo come una band e non come supporto. David e Stevens si scambiano le voci e il risultato è un taglio meraviglioso e scarno che attira l’ascoltatore nel loro mondo. Vederlo e ascoltarlo dal palco deve essere stata un’esperienza fantastica.
Forse la composizione che potrebbe attirare maggiormente l’attenzione è il completamento di una demo da tempo perduta intitolata “1974”. Sembra che fosse rimasta incompiuta sul computer del nostro per 40 anni, ha visto la propria conclusione per “Here If You Listen”. Qui Crosby e compagnia eseguono la canzone con molta passione e, come molte tracce di quel disco, risulta maggiormente affascinante dal vivo. Ma non è il punto più alto della raccolta. “Laughing” dal suo esordio, “If I Could Only Remember My Name”, è potente e piacevole da ascoltare.
Come accennato, i classici sono qui e l’anziano musicista li affronta con i compagni attuali per un effetto completo. “Guinnevere”, originariamente dal debutto di Crosby, Stills e Nash, rimane molto fedele all’originale, ma ci sono abbastanza differenze per mantenere l’ascoltatore interessato. Con “Lighthouse”, David introduce diversi arrangiamenti vocali ed è un’ottima versione. I fan saranno interessati alle sue versioni di altri classici, come “Woodstock” e “Carry Me”. La voce del nostro potrebbe non essere quella dei bei tempi, ma l’emozione e la passione sono forti e chiare.
“Live At The Capitol Theatre” è una meravigliosa testimonianza di un artista e di una band che si uniscono per strada producendo un suono incredibile con una strumentazione minima e uno sforzo apparentemente ridotto. L’amore per quello che stanno suonando emerge ed è meraviglioso ascoltarlo!!!
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