DAUGHTER – ‘Stereo Mind Game’ cover albumÈ trascorso molto tempo da quando i Daughter hanno pubblicato un album, ma “Stereo Mind Game” vale sicuramente l’attesa. Ricordando la loro uscita del 2013, “If You Leave”, il disco è un viaggio concettuale emotivo che documenta i temi dell’isolamento e della separazione, qualcosa che la pandemia ha fatto provare a tutti noi.

Opportunamente, il crescendo strumentale che apre l’LP allude all’immaginario dell’apertura del vaso di Pandora. Ovvero la scatola della separazione e della distanza, che i Daughter spacchettano in questo lavoro. “Be On Your Way” è stato il primo singolo estratto che ha introdotto questi motivi, mentre Elena Tonra canta: ‘Ti incontrerò su un altro pianeta se i piani cambiano…’.

Questo lirismo emotivo abbinato al forte accompagnamento strumentale di archi e la batteria ricorre in “Swim Back” e “To Rage”, dove la raccolta beneficia della band coesa, composta da Igor Haefeli e Remi Aguilella, e della presenza dell’orchestra d’archi con sede a Londra, String Ensemble. “Neptune” è un altro momento particolarmente potente in cui viene introdotto un coro, che si aggiunge alla natura eterea della canzone e allude all’immaginario di un forte collettivo.

I Daughter giocano ancora di più sulla propria versatilità musicale poiché l’inclusione di effetti modulari, che ricordano il loro album di supporto per videogiochi, “Music From Before The Storm”, in “Missed Calls” crea un suono inquietante e glitch, un gradito cambiamento rispetto alla chitarra e tracce guidate dalla batteria. “Missed Calls” e “Wish I Could Cross The Sea” includono anche clip di telefonate e messaggi vocali, sottolineando l’arco generale del rilascio di desiderio e separazione ed evidenziando le complessità dietro il pensiero messo nel disco.

Il lirismo è ciò che fa passare tutto da buono a ottimo. “Junkmail” vede Elena scivolare in quello che sembra un flusso di coscienza di poesia, e “Isolation” fa emergere il tono ottimista dell’LP mentre il cantante conclude: ‘Non so dire se sia meglio lasciare un’altra lezione imparato?’. Sono le tracce più fluide e incentrate sulla voce che consentono all’ascoltatore di comprendere il pensiero dietro la storia dell’opera, con “Future Lover” che è un’altra di queste.

Con un ascolto accattivante e creato con cura, i Daughter sono davvero tornati. Se questo è ciò che comporta il loro ‘comeback’, non vedo l’ora di vedere cosa riserva loro il futuro!!!


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