D.O.A. – ‘Hardcore 81’ cover albumQuesto quartetto di Vancouver era già una band da non sottovalutare nei loro primi tre singoli e debutto, “Something Better Change”, ma hanno puntato alla giugulare su “Hardcore ’81”, producendo un momento raro e sorprendente per i secoli, un diretto precursore dei Replacements.

Con il più grande batterista della storia del punk in Chuck Biscuits e un bassista altrettanto fumante in Randy Rampage, nel periodo 1978-1982 D.O.A. aveva una sezione ritmica incredibilmente intensa per sostenere la potenza di fuoco di due chitarre nelle mani di Joey Shithead e Dave Gregg.

Con pezzi al fulmicotone, che in realtà hanno migliorato la loro influenza principale, i Clash, e un atteggiamento da prendere contro tutti, questi ragazzi hanno spaccato – e lo sapevano. Con l’eccezione del debutto dei Bad Brains, molto diverso, più veloce e più thrash, nient’altro, nell’allora nuovo genere hardcore, si avvicinava a questo selvaggio LP.

Queste 14 canzoni sfrecciano velocemente con grande brivido e tumulto, un’insolita e divertente miscela di melodie da festa “I Don’t Give a Shit” (“My Old Man’s a Bum”, “Fucked Up Baby”), ironiche, sardoniche commenti sulla cultura (“M.C.T.F.D.” ovvero “Middle Class Television Family Daughter”, “Unknown”) e indignazione sociopolitica (“D.O.A.”, “Smash the State”, “Slumlord”).

Ma ciò che non puoi dimenticare sono i riempimenti di Biscuits, mitragliate pazzesche, innescati dal minimo accenno di qualsiasi cambio di accordo incombente, ma totalmente ancorato al basso in forte espansione di Rampage. O i caldi riff di Gregg e Keithley che sono così spessi eppure scivolosi che minacciano di esplodere. O la simpatica voce da orso ringhiante di Keithley, piena di spirito da bravo ragazzo ‘bonhomie’ e umorismo malvagio come lo sono con il suo sudore e il suo vigore.

O canzoni così orecchiabili, vuoi cantarle tanto forte quanto i tuoi polmoni ti porteranno. Ma come gli Who degli anni ’60, i Clash degli anni ’70 e i Buzzcocks degli anni ’70 (altre band dello stesso rango), semplicemente non si vedono spesso. Meno male che hanno fatto “Hardcore ’81” prima di lasciarci!!!


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