COURTNEY MARIE ANDREWS – ‘Loose Future’ cover albumHa arruolato un nuovo produttore, Sam Evian (Big Thief, Cassandra Jenkins, Anna Burch) per co-produrre l’album con lei e ha registrato il disco allo studio Flying Cloud Recordings di Evian nelle Catskill Mountains. Come nel lavoro precedente, tutta la musica proviene solo da tre musicisti: Christopher Bear (Grizzly Bear) alla batteria e l’apparentemente onnipresente Josh Kaufman (Bonnie Light Horseman) su più strumenti.

Andrews, originaria dell’Arizona, ha scritto queste dieci canzoni mentre trascorreva del tempo a Cape Cod nell’estate del 2021. Si è avvicinata alla scrittura con disciplina, cercando di scrivere ogni giorno e puntando ad un senso di libertà, ottimismo e romanticismo. Come accennato, si è ritirata ai Catskills per registrare i brani, molti dei quali suggeriscono una band al completo poiché si sentono voci a strati, chitarre sferraglianti e slide e sintetizzatori in abbondanza. Anche questa è una novità, poiché i suoi LP precedenti avevano una strumentazione piuttosto minima che incorniciava la voce. Anche questo cambiamento sonoro ha avuto uno scopo, poiché la Andrews afferma che i suoi nuovi sentimenti sull’amore non sono legati alla terra, preferendo invece portare i suoni in regni più spaziali.

Dato che questo nuovo rilascio è stato annunciato lo scorso giugno, gli ascoltatori potrebbero già conoscere il suo nuovo approccio attraverso i tre singoli pubblicati: “Satellite”, “Loose Futures” e “These Are the Good Old Days”. La principale forza di Courtney rimane la voce, anche con la beatitudine che sostituisce il dolore, è ancora uno strumento molto toccante che porta i suoi testi semplici e concisii. Non aspettarti di trovare molte immagini o schizzi dettagliati dei personaggi. Userà metafore piuttosto dirette per descrivere il suo amante nel sognante “Satellite” – ‘Ma io, io, mi piaci sempre / Una costellazione che trovo sempre / E io, io, mi piace vederti brillare / Il mio preferito pezzo di cielo’.

La title track dà inizio alle danze con scintillanti sintetizzatori e le tastiere, mentre la nostra scivola lungo, cantando di avere un approccio sereno, pronto a tuffarsi in qualcosa di nuovo, anche se con cautela. “Older Now” suona su ritmi sbuffanti, voci stratificate e un’ammissione nel ritornello più corposo ‘I’m old now’. La dolcemente strimpellata “On the Line” richiama il suono più sparso dei lavori precedenti, intriso di un synth dal suono di violoncello che porta accenni di oscurità. Si crogiola nel comfort di una relazione ritrovata, aggrappandosi all’adesso nella grossa e vivace ‘Questi sono i bei vecchi tempi’. La maestosa “Thinking On You” è una delle melodie più forti, del tipo che indugia per giorni, mentre “You Do What You Want” è un altro pezzo dal calibro arioso, mentre cerca il giusto equilibrio.

“Let Her Go” ha uno sfondo etereo che ci permette di concentrarci direttamente sulla bellezza cristallina della sua voce che ancora una volta lei stratifica qui sui ritornelli, piuttosto inutilmente per i miei gusti che preferiscono lasciare che quel suo singolare strumento stia da solo come fa in gran parte della canzone. “Change My Mind” vola su uno sfondo orchestrale mentre adotta una postura più deliberata, la sua essenza riassunta perfettamente da ‘Non sono abituata a sentirmi bene’ e ‘Continuo a cercare modi per essere delusa’. I pessimisti si rallegreranno di questo. Nella conclusiva “Me and Jerry” inizia esprimendo fiducia in sé stessa e porta la voce nella stratosfera per una delle poche volte nel disco, librandosi al di sopra del suono denso, mentre descrive una relazione solida, ma in qualche modo imperfetta.

Sì, ci vuole un po’ per abituarsi, ma Courtney Marie Andrews ci ha riservato un’altra gemma, solo una dal suono diverso!!!


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