Mentre Congotronics si avvicina alla fine del proprio secondo decennio, i suoi curatori di Crammed Discs si rifiutano di lasciarlo ristagnare e i risultati sono stati spettacolari. L’uscita di Kasai Allstars dell’anno scorso è stata una delle migliori dell’anno, gli stili ‘tradi-moderni’ che sono il segno distintivo della serie hanno ottenuto un trattamento sperimentale sbarazzino a livello di produzione e rinfrescando il marchio Congotronics. Ora, Congotronics International, una sorta di supergruppo che riunisce membri di Konono Nº1 e Kasai Allstars insieme a Juana Molina, Deerhoof, Wildbirds & Peacedrums e Matt Mehlan degli Skeletons, fa il proprio debutto registrato con “Where’s the One?”, un album gloriosamente frenetico e assolutamente inarrestabile composto da brani messi insieme da registrazioni live e in studio effettuate nell’ultimo decennio dal tour mondiale del gruppo.
il titolo del rilascio era una domanda frequente nelle prime prove in cui i musicisti faticavano a trovare un punto di partenza condiviso, ed è facile capire come tale confusione potesse aver luogo. Ognuno di questi artisti crea trame distinte e sfacciate nel proprio lavoro e cercare di riunirle tutte avrebbe potuto essere disastroso. Invece, abbagliano. Sebbene questi pezzi siano stati accuratamente assemblati e pungolati per anni, ognuno sembra un momento magico di partecipazione organica.
Spesso è facile selezionare i contributi di membri specifici. “Resila”, una bella traccia incentrata sulla chitarra in 7/4, è una jam per eccellenza di Juana Molina, anche se rinnovata con l’aggiunta dei twang degli strumenti amplificati ‘fai-da-te’ di Allstars e Konono. Le note elettriche likembé che aprono “Tita Tita” sono il classico Konon Nº1. Quando gli elementi si uniscono bene, è immensamente soddisfacente. “Super Duper Rescue Allstars” è in parti uguali Deerhoof (quelle spigolose e accattivanti linee di chitarra e potenti colpi di batteria) e Kasai Allstars (le armonie ronzanti), e si uniscono come un roboante piacere per la folla.
“Many Tongues in Our Band” adotta un approccio più minimalista, con Muambuyi degli Allstars davanti, che canta liberamente su un mix relativamente scarso di percussioni dal suo compagno di band Tshimanga Muamba e Andreas Werliin di Wildbirds & Peacedrums, John Dieterich di Deerhoof alla chitarra imprevedibile, e Kabongo Tshisense abbinandolo in elettrico likembé. È un valore anomalo tra le tante canzoni più veloci e dense che compongono la maggior parte di “Where’s the One?” Non c’è carenza di varietà qui, però, dall’ipnotizzante “Kule Kule Redux” guidato da Konono alla marcia indie rock incisiva “Doubt/Hope” a “Bombo and Sifflets”, che inizia come una foresta di xilofono, aerofoni e profondi percussivi e finisce in una sfumatura metallica di hard rock.
In una delle ultime tracce, “Mulume/Change”, Molina, Satomi Matsuzaki dei Deerhoof, Mariam Wallentin dei Wildbirds & Peacedrums e i vocalist Muambuyi, Tshisense, Muamba e Tandjolo Yatshi dei Kasai Allstars si uniscono per dirigere strofe e ritornelli alternati in modo serrato, scanalature luminose e sfumate di rumba. Tra questi strati c’è un ritornello lirico particolarmente sorprendente: ‘Se rimaniamo gli stessi / Che ne sarà di noi allora?’.
Congotronics International è un progetto in cui tutto e tutti sono travolti dalla trasformazione. È chiaro dall’inizio alla fine che questi musicisti stilisticamente disparati, ma ugualmente talentuosi, si sono influenzati a vicenda. Hanno catturato e amplificato l’intensità e l’energia del cosiddetto progetto Congotronics vs. Rockers nel miglior modo possibile a nostro vantaggio. È un lavoro che definirei un archivio di suoni e di spirito. Garantisce che la complessa logistica dell’assemblaggio di questo insieme sarà ricordata e la brillantezza creativa generata rimarrà a disposizione di tutti, un evento straordinario onorato non solo attraverso la conservazione ma un’attenta produzione!!!
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