COLLEEN: “The Tunnel And The Clearing” cover album“The Tunnel and the Clearing” è il nuovo album della multistrumentista e vocalist Colleen, all’anagrafe Cécile Schott, uscito per la Thrill Jockey. Il disco è stato descritto come un lavoro contemplativo, incentrato sull’elaborazione delle emozioni, a base di organi processati tramite elettronica analogica e drum machine sincopate (nel dettaglio: Elka Drummer One, Roland RE-201 Space Echo, Moog Grandmother, assieme a una tastiera Yamaha e selezionati effetti al Moog). La lavorazione della raccolta, avviata nel 2018 e svoltasi poi in un nuovo studio casalingo in quel di Barcellona, ha attraversato le difficoltà di una malattia non diagnosticata e del lockdown causato dalla pandemia. ‘Non avevo mai avvertito così profondamente il potere che ha la musica di esprimere l’intera gamma delle emozioni umane, attraverso l’armonia, la melodia, il ritmo e il suono stesso’. Ad anticiparlo, una notturna “Gazing At Taurus – Santa Eulalia” (ovvero Eulalia di Barcellona patrona della città) in cui sono presenti sia il canto sognante di Schott sia l’armonizzazione degli organi trattati.

Scritto nel bel mezzo della malattia, del trasferimento e della rottura di una partnership romantica a lungo termine, “The Tunnel and the Clearing” è l’album più vulnerabile di Cécile Schott fino ad oggi. Dopo aver iniziato il suo viaggio con il sottovalutato “Everyone Alive Wants Answers”, basato su campioni, Cecile ha quindi provato gli strumenti e il loop, stabilendosi infine su forme di canzoni sparse e inquietanti in “The Weighing of the Heart” del 2013, guidata dall’inclusione della sua stessa voce. Nei suoi ultimi album, la nostra ha affinato queste canzoni in vignette alla Arthur Russell influenzate dal dub – “The Tunnel and the Clearing” continua questo viaggio, ma ricostruisce completamente la sua metodologia creativa.

Dopo aver trascorso mesi in un silenzio quasi completo in terapia e poi in isolamento, la musicista ha sviluppato un rapporto più stretto con la sua musica, comprendendone le qualità espressive ed emotive in modo più approfondito. Quindi, nello scrivere questo lavoro, ha deciso di ridurre il suo processo per utilizzare solo una manciata di strumenti: un sintetizzatore Moog, un organo Yamaha, il Roland Space Echo e una drum machine Elka vintage. Schott voleva sfruttare un processo che aveva ispirato alcuni dei suoi album preferiti, in cui gli artisti spesso erano alle prese con i limiti, spremendo ulteriore creatività dai loro umili strumenti. E paga; le canzoni hanno una calda familiarità con loro ma suonano più concentrate, più delicate ed emotivamente più crude dei precedenti dischi di Colleen.

Brani come “The Crossing” e “Gazing at Taurus – Santa Eulalia” ricordano l’affascinante electro pop di fine notte di Les Disques du Crépuscule, mentre spumeggianti, malinconici esperimenti con i droni come “The Tunnel and Clearing” e il brano di chiusura “Hidden in the Current” richiama alla rozza semplicità il suo primo lavoro. Queste tracce sono allungate con una schiuma elettronica quasi precoce, ma non perdono mai l’impulso ondeggiante dell’amato dub di Schott. I fan di Broadcast e della sottovalutata collaborazione del Focus Group o anche di Cluster ed Eno nei casi più esposti dovrebbero controllare senza indugio.

Ancora, l’ennesimo bel disco di Colleen, a maggior ragione per la ristrettezza degli strumenti utilizzati quasi esclusivamente analogici!!!


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