L’ultimo album di cover di Chan Marshall come Cat Power arriva, come tutta la sua musica, proprio al momento perfetto. “Covers” è una raccolta profondamente sentita, intima e del tutto olistica di canzoni intesa come unguento curativo sia per l’artista che per l’ascoltatore, che mostra la singolare cronaca di Marshall del grande libro americano di canzoni in continua evoluzione. Autoprodotto e caratterizzato da interpretazioni di brani classici di artisti come Jackson Browne, The Replacements, Nick Cave and the Bad Seeds, Billie Holiday e lo stesso catalogo Cat Power, il disco ricorda subito il potere artisticamente intuitivo di Chan e l’ultimo capitolo in una carriera davvero illustre.
Con un catalogo di scrittura di brani che non ha eguali nel mondo dell’indie rock e della musica a stelle e strisce in generale – che abbraccia diversi decenni e dieci album in studio – il lavoro di Cat Power ha sfidato il genere e le convenzioni, la sua eredità si è diffusa attraverso l’opera di un’ampia gamma di contemporanei luminari della musica che vanno da Lana Del Rey, Clairo e Soccer Mommy a Phoebe Bridgers, Julien Baker e Angel Olsen. C’è una crudezza e immediatezza nella musica della nostra che ha resistito alla prova del tempo, con ogni sua nuova missiva musicale, essenziale come ciò che l’ha preceduta.
La sua seconda uscita Domino è anche la terza raccolta di cover della cantautrice, dopo il seminale “The Covers Record” del 2000 e il blockbuster “Jukebox” del 2008. ‘Quando faccio le cover, sento una tale responsabilità nei confronti degli artisti che amo, alcuni mai incontrati, altri si’, spiega Marshall, e i fan di lunga data riconosceranno immediatamente alcune delle cover incluse qui dai live set negli ultimi anni.
L’intensa interpretazione di “Bad Religion” di Frank Ocean è nata dopo un periodo in cui ha eseguito in tournée l’escoriante “In Your Face”, dal visionario “Wanderer” del 2018. ‘Quella canzone mi stava abbattendo’, ammette Chan, mentre discute di come l’esperienza abbia portato alla sua interpretazione di “Bad Religion”. ‘Così ho iniziato a tirare fuori i testi di ‘Bad Religion’ e cantarli invece di diventare super depressa. Eseguire le cover è un modo molto divertente per fare qualcosa che mi sembra naturale quando si tratta di fare musica’.
C’è di tutto, dai classici dimenticati (la superstar country Kitty Wells con “It Was’t God Who Made Honky Tonk Angels”) ai classici amati (“These Days” di Nico), dai numeri oscuri di artisti di nicchia (“Pa Pa Power” della band di Ryan Gosling, Dead Man’s Bones) per nascondere i pezzi dei grandi (“The Endless Sea” di Iggy Pop: c’è il jazz (“I’ll Be Seeing You” di Billie Holiday), il pop (“White Mustang” di Lana Del Rey), country, folk e punk – ed è un’attraversata temporale: ogni decennio, dagli anni ’40 agli anni ’10, è rappresentato.
Marshall ha scelto artisti con voci estremamente distintive e li ha sostituiti con la propria, atmosferica, ma sottile (oltre a ronzio e strumentazione folk). Il fatto che queste tracce tendano anche ad avere melodie sinuose e impressionistiche significa che senza un’interpretazione davvero idiosincratica, non riescono a sfondare. “Covers” è una riverente testimonianza delle canzoni della vita di Marshall. Mentre dava la sua interpretazione a queste selezioni, ha anche utilizzato una configurazione del microfono con flessione di Auto-Tune, che ha utilizzato anche nello spettrale “Sun” del 2012 e nei successivi tour dal vivo. Un approccio elementare, non tecnico o super accademico. E la collezione si chiude con una potente interpretazione dello standard cantato da Billie Holiday “I’ll Be Seeing You”, ispirato dalle recenti perdite che circondano la cerchia ristretta della vita di Cat Power, incluso il collaboratore di “Sun”, Philippe Zdar, tragicamente scomparso nel 2019.
“Covers” è un impressionante documento di interpretazione artistica che è veramente costruito per durare!!!
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