BLACKBERRY SMOKE: “You Hear Georgia” cover albumPrima di addentrarci a disquisire del nuovo disco dei Blackberry Smoke, credo sia necessario fare alcune precisazioni sul southern-rock. Fin dal suo apparire, all’inizio degli anni settanta, si qualificò, immediatamente, come una commistione tra hard-rock, rock-blues, deep soul e country-rock che è riuscita a mantenersi nel corso delle varie decadi grazie allo spirito di tante band che ne hanno mantenuta viva l’essenza. Nel primo decennio ci sono le band storiche del genere, Allman Brother Band, Lynyrd Skynyrd, Marshall Tucker Band, Outlaws, mentre nel decennio successivo ci pensarono Drivin’n’Cryin’, Georgia Satellites a far sventolare la bandiera confederata. Negli anni novanta il testimone venne raccolto dai Widespread Panic e, soprattutto, dai grandi Black Crowes, mentre nel nuovo secolo il sacro fuoco del sud arde in formazioni quali Drive-by-Truckers, mai troppo lodati, e i protagonisti di questa recensione che sembrano non essere andati oltre a quel maledetto giorno, 20 ottobre 1977, in cui persero la vita Ronnie Van Zandt e Steve Gaines, che determinò la conclusione del periodo classico di questo genere.

Sebbene il modello dell’americano del sud sia quello dello stupido redneck, quella parte di paese ospita anche una considerevole quantità della popolazione afroamericana degli Stati Uniti. Atlanta, Georgia, da dove provengono i Blackberry Smoke, è considerata da molti la capitale dell’America nera. La musica country non è il suono caratteristico del sud. È il suono caratteristico del paese. Il rock del sud è il genere che prende in considerazione tutte le influenze della musica del sud e le mescola in un sontuoso mix.

Nel loro nuovo album, “You Hear Georgia”, i nostri abbracciano il loro ruolo di revivalisti e conservazionisti della musica del sud con oltre 20 anni di servizio al sottogenere, e si prendono questa responsabilità più seria che mai, espandendo il loro suono, aggiungendo un coro di cantanti soul e assicurandosi che tutte le influenze siano rappresentate. Era solo questione di tempo prima che i Blackberry Smoke si unissero in studio con il collega georgiano Dave Cobb poiché il rock del sud è il punto debole di Cobb. Anche per questo progetto, The Smoke ha aggiunto due nuovi membri a tempo pieno, il chitarrista Benji Shanks che ha lavorato con The Black Crowes e altri in passato, così come il percussionista Preston Holcomb di Atlanta. Hanno anche chiamato i The Black Bettys per aggiungere quelle parti essenziali di chorus e armonia, e hanno registrato tutto nel cavernoso RCA Studio A di Nashville, costruito appositamente per catturare un suono ampio.

Tutto si combina per offrire scintillanti inni rock del sud come la canzone di apertura “Live It Down”, gli accordi intelligenti e l’eccellente chitarra slide in “Ain’t The Same”, la canzone da viaggio tosta giusto in tempo per l’estate “All Over The Road” e l’incredibile esperienza di “We All Rise Again” con il contributo del dio del rock sudista Warren Haynes. È giusto chiedersi se Blackberry Smoke si sia mai trasformato in un gruppo dozzinale da grandi arene rock scrivendo brutte canzoni. Di certo non ce ne sono in questo volume.

Dopo 20 anni, la formazione di Atlanta non si mostra arrugginita. Stanno facendo il loro passo, capendo che la loro specie è a rischio estinzione, ma riuscendo a mantenere viva la torcia e i ricordi dei suoni del sud!!!


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