Pubblicato via Ninja Tune, “For the First Time” è l’atteso album d’esordio targato Black Country, New Road, band di Londra composta da Isaac Wood (voce e chitarra), Georgia Ellery (violino), Lewis Evans (sax), Tyler Hyde (basso), May Kershaw (tastiere), Charlie Wayne (batteria) e Luke Mark (chitarra). La band si è fatta conoscere durante il 2019 grazie ai due singoli, “Athen’s, France” e “Sunglasses”, il primo – pubblicato dalla Speedy Wunderground – già oggi in vendita a prezzi proibitivi. Il disco è stato anticipato dal singolo “Science Fair” che conferma la vena sperimentale (free, artsy, jazz) della band, che in questa occasione scorre lungo sei minuti impregnati di tensione (lo spoken di Wood è sempre d’impatto) e di dissonanze.
Capitanati da Wood e letteralmente nati dalle ceneri dei Nervous Conditions, la formazione inglese ha già fatto parte della serie sperimentale Drift curata dagli Underworld (la bassista Tyler Hyde è la figlia di Karl Hyde) e arricchisce il suono sghembo, sospeso tra spoken post-Mark E. Smith e chitarre ad altezza Steve Albini, con la violinista Georgia Ellery (e il suo background klezmer) e con il sassofonista Lewis Evans.
Ci sono solo sei tracce nel loro album di debutto. Sono presenti anche i due singoli, ma in versioni modificate rispetto a quelle precedentemente pubblicate per riflettere molti mesi di duro tour in cui questa neonata orchestra punk (alcuni si sono formati al conservatorio, alcuni autodidatti) hanno preso il volo. Se l’interazione tra gli strumenti della band rende allegro il blend di genere, i testi, altrettanto straordinari, del chitarrista Isaac Wood fluttuano regolarmente in cima al mix.
‘Mi aspettavo al massimo sette su dieci’, dice il sassofonista Lewis Evans, parlando delle recensioni dell’album di debutto della sua band. ‘Non a tutti piace quello che fai. Lo scopri su Twitter quando sei giocato su 6Music: al 20% piace molto, al 50% non frega niente e il 30% lo odia assolutamente’.
Fondendo post-rock, klezmer, post-punk, jazz e art-pop, sono stati dichiarati ‘la migliore nuova band britannica’ da Mojo; il Quietus è andato oltre e li ha suggeriti al mondo intero, e i 7/10 previsti da Evans sono stati ampiamente battuti. ‘È strano’ dice il bassista Tyler Hyde. ‘Siamo solo sette amici che fanno musica. L’attenzione è un onore ma non sono davvero in sintonia con essa’. Dal Cambridgeshire, si sono formati nel 2018 quando avevano appena 20 anni e si sono rapidamente guadagnati un fervente seguito. Il pre-lockdown ha visto tour da tutto esaurito sulla scia di due singoli da 7 pollici – “Athen’s France” e “Sunglasses”.
Il loro album di debutto, “For the First Time”, è composto da sei brani succinti che catturano un’era che chiamano fase uno, poiché iniziano già a muoversi in un nuovo terreno; è difficile tenerli in pista per parlare di questo album invece che del prossimo. La loro idiosincratica miscela post-genere evoca outfit post-rock come Slint, Tortoise e Robocobra Quartet; infatti, i paragoni con Slint sono stati così frequenti che Wood li ha inseriti nei suoi buffi testi autoironici, riferendosi a BC, NR come ‘il secondo miglior tributo a Slint al mondo’.
Questi stili disparati si trasformano in musica che è esuberantemente fresca e giovanile, il prodotto di ciò che la band dice è un processo creativo senza soluzione di continuità e democratico. Sono musicisti di grande talento – tre dei quali di derivazione classica – ma dato che si sono formati in modo inaspettato, il ruolo di apprendistato sul lavoro di Wood come paroliere e cantante è stato tumultuoso. I testi di Wood – spesso pronunciati tramite parole parlate caustiche e autoironiche, e punteggiati di riferimenti a personaggi della cultura pop da Kanye West a Black Midi – sono stati modificati, con le versioni precedenti viste come un fallimento.
Band sorprendente e destinata, probabilmente, a lasciare un segno importante!!!
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