AUGENWASSER – ‘Big Swim’ cover albumIl primo articolo nel catalogo dell’etichetta giramondo con sede in Svizzera Bongo Joe – le cui pubblicazioni includono di tutto, dai dischi vodoo haitiani alla musica per chitarra azera – è stato realizzato nel loro cortile. “Drones & Love Songs”, l’album di debutto dell’artista svizzero Elias Raschle, che registra come Augenwasser, offre esattamente ciò che promette: un pacchetto di 10 canzoni folk indie nebulose e gentili intrise di effetti strani e ultraterreni, qualcosa come “Psychocandy” unplugged, ma con il feedback in qualche modo ancora intatto, o le cover della Slumberland Records in un coffee shop. È curiosamente affascinante, familiare e persino dolcemente accessibile, ma con una sensibilità sperimentale sempre presente, come per inviare il messaggio alla persona dall’altra parte di quelle canzoni d’amore che un primo appuntamento potrebbe comportare un potenziamento chimico o una comunicazione con persone lontane galassie.

Da allora Raschle ha per lo più tenuto sotto chiave le sue steel strings da quando ha abbracciato un suono più guidato dal sintetizzatore nel parco giochi minimal wave di “Sleepdancer” del 2020. Con il terzo lavoro “The Big Swim”, ogni frammento idiosincratico diventa parte di un tutto più grande. I turni di Augenwasser alle jam session folk stravaganti e pop dell’era spaziale hanno lasciato il posto a un synth-pop notturno più romantico ed elegante che ricorda un leggermente più edonistico The Blue Nile e tutti i parabrezza striati di pioggia che riflettono il bagliore dei fari in arrivo che potrebbe comportare.

È facile lasciarsi conquistare semplicemente dall’estetica che il nostro crea nel nuovo rilascio; i ritmi spogli della drum machine scattano e schioccano contro una tenda scintillante di chitarre e sassofoni innamorati sulla traccia principale “Calling Out”, mentre il canto malinconico di Elias è diventato più forte anche se tutt’altro che appariscente. Sembra tutto così comodamente lussuoso, come indossare un cappotto di velluto. Eppure sono le tracce più del semplice suono che mostrano la maggiore crescita ed espansione verso l’esterno, sia attraverso il beatscape pulsante e in graduale evoluzione di “Real Time”, il blues post-punk wave minimale di “One Sad Morning” o il morbido- sogno ad occhi aperti in discoteca di “Keep It Together”. Il cantautore con un debole per giustapporre dolci melodie con fondali abrasivi è ancora facile da trovare all’interno di questi synthscapes, ma le parti si adattano meglio e c’è un senso di direzione e risoluzione che sembra un significativo passo avanti.

Non c’è niente di particolarmente massimalista o fuori misura in “The Big Swim”: Raschle ha una serie di strumenti più robusti con cui lavorare qui, ma il suo senso dell’economia è uno degli aspetti più impressionanti dell’LP. Sta essenzialmente realizzando qualcosa di più grande da un punto di origine simile ai suoi due dischi precedenti, ma il risultato finale è uno il cui orizzonte sembra solo continuare a dispiegarsi. Per quanto riguarda Augenwasser, c’è ancora così tanto spazio per costruire da qui – se non abbandona mai quel semplice tintinnio di drum machine, tuttavia, non mi dispiacerebbe per niente!!!


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