Il capolavoro di inizio millennio di Uwe Zahn, ispirato da una vacanza nel sud della Francia e reso principalmente da campioni di clavicembalo e batteria jazz. È un mondo lontano dalle complessità IDM della sua produzione a nome DIN e suona ancora peculiare e intimo oltre 20 anni dopo, fresco con una nuova rimasterizzazione in D&M.
Dopo alcuni anni di consensi per le proprie produzioni elettroniche iper-focalizzate e montate con precisione, Uwe Zahn desiderava qualcosa di diverso. L’idea di “Tides” è emersa in superficie dopo che Zahn ha trascorso una vacanza in Francia ed è stato ispirato dal paesaggio pacifico per effettuare registrazioni sul campo, che hanno finito per formare alcune delle trame di sottofondo dell’album. Uwe voleva trovare un modo per evitare l’estetica ultra-elaborata dell’IDM fantascientifico e riportare un po’ di sentimento nel proprio suono – e lo ha fatto con l’aiuto del suo amico Christian Kleine.
Setacciando la collezione di dischi di Kleine, il nostro ha trovato una manciata di raccolte jazz e si è messo al lavoro registrando la batteria sul suo campionatore e assemblando le tracce attorno ad essi. Usando un sequencer hardware piuttosto che un computer e un’unità di ritardo, le tracce hanno finito per mantenere un suono organico mentre si mostravano con cautela.
Per le parti strumentali, ha preso una strada ancora più strana di quella che ha elaborato con le percussioni, utilizzando sia suoni di clavicembalo che improvvisazioni di chitarra di Christian Kleine. Le stordite trame di sintetizzatore che hanno elevato le sue prime produzioni sono quasi completamente assenti, sostituite dal capriccio folk di Christian e dal clangore medievale della spinetta.
Se tutto questo sembra difficile da immaginare, basta ascoltare “Theme”, dove una batteria spessa e a scatti viene rapidamente interrotta da riff di clavicembalo che non sono molto diversi dalle memorabili melodie synth del nostro, solo tonalmente – e culturalmente – spostate. È inaspettato quanto bene i suoni si uniscano, ed è merito di Uwe che sia riuscito a creare un tema così coerente da elementi così disparati.
Quando “Tides” è stato rilasciato, è sembrata una reazione al plateau e all’auto-cannibalizzazione della musica elettronica: nel 2022 quell’umore è ancora rilevante. E ci colpisce ancora assolutamente!!!
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