AROOJ AFTAB/VIJAY IYER/SHAHZAD ISMAILY – ‘Love In Exile’  cover albumAl suo debutto nel 2015, “Bird Under Water”, la cantante pakistana americana Arooj Aftab ha affinato la delicata cadenza della propria voce in ambienti sempre più minimali. In quell’album, ha abbellito la bramosa poesia urdu con strumenti tradizionali come il sitar e il bansuri, insieme a tamburi e cajon; il follow-up del 2018, “Siren Islands”, ha sperimentato un accompagnamento di synth a strati. Il suo disco rivoluzionario, “Vulture Prince” del 2021, vincitore di un Grammy, ha ridotto ulteriormente le percussioni, optando invece per gli ornamenti di violino, arpa e contrabbasso.

Nel nuovo, “Love in Exile”, Aftab collabora con il pianista jazz Vijay Iyer e il suonatore di synth Shahzad Ismaily, bilanciando la propria voce melismatica tra paesaggi sonori completamente privi di percussioni, quasi ambient.

Il trio si è formato nel 2018 e ha sviluppato il proprio sound attraverso spettacoli dal vivo improvvisati.

Lo stesso processo intuitivo informa il presente rilascio, con ciascuna delle sette composizioni che costruiscono trame ondulate come se stabilissero un’atmosfera sul palco: i tre minuti di apertura di “To Remain/To Return” presentano gli acuti trilli di synth di Ismaily e la frase di pianoforte che si sviluppa lentamente di Iyer senza un sussurro della voce di Arooj; “Sharabi” si diletta nel creare una tavolozza di sintetizzatori scuri e spigolosi di 13 minuti.

Quando la nostra canta su queste tracce, l’effetto è sorprendente. I lunghi passaggi strumentali di Iyer e Ismaily cullano l’ascoltatore nel loro dialogo melodico e l’abilità della pakistana sta nell’entrare nell’inquadratura per attirare l’attenzione senza interruzioni.

Si adatta perfettamente alle melodie principali di “Sajni” e vola su “Haseen Thi”, mentre “Eyes of the Endless” la vede abbinare gli accordi di Rhodes di Vijay con un vibrato rauco.

“Love in Exile” è in definitiva il sound di un trio che suona in dolce armonia. Mentre la voce di Aftab è un punto focale, Iyer e Ismaily le lasciano lo spazio per cantare, piuttosto che competere con le loro voci. C’è spazio per sprazzi di maggiore dinamismo, ma nella loro coerenza, i tre rivelano la bellezza nella quiete!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *