ANIMAL COLLECTIVE – ‘Time Skiffs’ cover albumC’era una volta, in una strada molto, molto lontana, un luogo in cui non potevi sfuggire ai suoni di Animal Collective che esplodevano da ogni dove.

I ventenni di Baltimora e il loro pop sperimentale massimalista erano sinonimi di hipster. Ma ora, a più di 20 anni dal loro inizio e 6 anni dal loro ultimo album in studio, l’undicesima fatica “Time Skiffs” evita i paesaggi sonori densi e agitati che hanno reso “Centipede Hz” e “Painting With” un ascolto di prova anche per il più fervente fan di Animal Collective a favore di qualcosa di più meditativo.

C’è ancora molto da fare: boing e bip saltano dal nulla come un’imboscata di un didgeridoo. Ma “Time Skiffs” è un disco di una bellezza trascendentale che sembra ancora appartenere alla loro discografia.

‘Trattando ogni giorno come l’immagine di un momento che è passato’, la band si armonizza sul singolo principale “Prester John”. L’apertura da sogno, “Dragon Slayer”, è un degno inizio. “Walker”, un’ode al compianto Scott Walker, si apre con Panda Bear che canta: ‘Vai a prendere un carico / Metti giù il bagaglio’. Sicuramente un omaggio, ma anche uno studio accurato sulla depressione, melodie celestiali che si ripercuotono all’interno di una vuota stanza deprimente.

“Prester John” brilla come un viaggio tra le stelle, un dub ricco di fascino e mistero con le tastiere che procedono quasi singhiozzanti, che accompagnano un testo di dolorosa impronta ecologista, mentre “Car Keys” suscita l’atmosfera di un dolce viaggio psichedelico. Ancora una volta viene a galla la passione dei nostri per i Beach Boys, pur sotto controllo grazie ad una resa estremamente meditativa.

La traccia di chiusura “Royal and Desire” porta il disco in terra con chitarre scintillanti e alcune delle armonie più delicate della band. Semmai, sono quelle armonie a fare la differenza qui. Meglio di quanto non lo siano state per anni, c’è un legame innegabile tra questi quattro uomini, forgiato in decenni di condivisione e ricerca sonora, scrivere e mettere insieme melodie.

Forse non il loro migliore, ma se ognuno di voi ha una personale preferenza su un qualsiasi disco dei quattro di Baltimora, posso affermare con sicurezza che questo si posizionerà sul podio di ciascuno di voi. Per alcuni, “Time Skiffs” potrebbe essere troppo docile. Un album pieno di ‘Bluish’ piuttosto che ‘Fireworks’. Ma per altri, ciò significa che è il più accessibile!!!


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