AMERIGO VERARDI: “Un Sogno Di Maila” cover album“Un sogno di Maila” è il nuovo disco di Amerigo Verardi, uscito il 12 febbraio su The Prisoner Records (CD) e Psych-Out rec/MarraCult (LP).

Il seguito dell’ottimo “Hippie Dixit” pubblicato nel 2016, è un altro ottimo lavoro che incrocia un esotismo indiano ormai nel DNA del Verardi più psichedelico con istanze pinkfloydiane e rock di chiara matrice italica. L’ennesimo buon disco dell’ex Lula/Lotus, da gustare lentamente e a cui concedere il giusto tempo, visti anche i suoi 77 minuti di durata totale.

Con questo nuovo lavoro Verardi tocca oggi un ulteriore picco di creatività che dà seguito al precedente doppio album, da molti indicato come uno dei dischi italiani più belli degli ultimi anni. Un nuovo album che sorprende sotto ogni punto di vista; un magico caleidoscopio di idee, di parole e di suoni che lascia letteralmente incantati fra i bagliori delle sue infinite sfaccettature. Il nostro è un piccolo tesoro nascosto che nel corso della propria carriera ha ottenuto consensi molto inferiori rispetto ai meriti.

Musicalmente, “Un sogno di Maila” esprime un suono ricco, vitale e totalmente eclettico, di difficile catalogazione. Pur con una precisa identità artistica che lega il tutto con grande naturalezza, Amerigo viaggia a metà strada fra il cantautorato più stralunato (il Syd Barrett solista, Julian Cope di “World shut your mouth”, e poi Franco Battiato, Kevin Ayers, Claudio Rocchi…) e il pop/rock di attitudine più sperimentale e psichedelica (i Beatles di “Revolver” e “Sgt Pepper”, i Beach Boys di “Pet sounds” e “Smiley Smile”, i Pink Floyd di “Ummagumma”, i Popol Vuh…).

Si tratta di un album concept capace, come suggerisce il titolo, di trasportare l’ascoltatore in un mondo onirico attraverso le vicende della protagonista di questa avvincente storia. Ci si muove all’interno di una ricerca interiore che si manifesta, musicalmente, in un caleidoscopio che permette di comprendere la sensibilità pop del nostro.

Si passa da situazioni rarefatte quali “Maila Mantra”, “Le Parole non Dette”, “Il Ragazzo Magico” e “Vita Sognata”, a pezzi in cui la ritmica si fa più marcata come in brani quali “Gioco con i Maschi, Gioco con le Femmine”, “La mia Amica Stefania”, “Droghe per il Popolino” e “Aiuto”. Non mancano ballate incantevoli (“Un’Incredibile Estate”, “Everest” e “Due Foglie”) né episodi che spingono la nostra mente verso il lontano oriente come nel caso del free-blues “Amor Vincit Omnia”.

Un’opera che assomiglia ad un film che si sviluppa musicalmente e che sembra appartenere ad una dimensione spazio temporale altra a cui bisogna dedicarsi con un impegno esclusivo all’ascolto. Il tutto si materializza come in un’unica traccia di settantasette minuti digitale. Ad ogni ascolto nuove scoperte e sfumature non percepite in precedenza.

Ad accompagnare la confezione, un bel libro di trentadue pagine con una notevole presenza di disegni ed acquerelli ad opera di Rocco Caloro e Anastasia Luceri. Non saprei cos’altro aggiungere se non che siamo al cospetto di un gran disco, forse il primo in questa ancor giovane annata!!!


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