ADULKT LIFE: “Book Of Curses” cover albumEsordio per Adulkt Life, nuova collaborazione tra i membri delle formazioni inglesi Huggy Bear e Male Bonding, ed esce per What’s Your Rupture? l’etichetta che ha lanciato i Bodega. Gli Adulkt Life mescolano punk inglese, post punk, jazz e indie rock con uno spirito avanguardistico unico e ben riconoscibile. Il gruppo è formato da Chris Rowley degli Huggy Bear, band anglosassone dei primi anni ’90 dal tocco art punk, e da John Arthur Webb, Kevin Hendrick e Sonny Barrett dei Male Bonding, trio indie rock inglese con ben tre dischi pubblicati per Sub Pop tra il 2010 e il 2016. Negli ultimi 25 anni Chris Rowley (dallo scioglimento degli Huggy Bear, fenomenale realtà inglese ispirata a band americane come Nation Of Ulysses e Bikini Kill) non ha suonato con nessuno e atteso l’occasione che gli hanno dato John Arthur Webb e il suo gruppo.

Chris Rowley faceva parte degli Huggy Bear, che portarono la torcia di Riot Grrrl nel Regno Unito da Brighton. Lui e il co-vocalist Niki Elliott erano una macchina efficiente e irrequieta di interruzione anarchica, distribuendo attacchi beffardi e tirate polemiche che hanno reso la band amata nella scena punk. Sono passati più di 25 anni da quando Huggy Bear si sciolsero – la loro esistenza di tre anni è stata una data di scadenza forzata che la band si è imposta prima ancora di iniziare – e Rowley è rimasto lontano dal mondo della musica da allora. Ma le cose sono cambiate l’anno scorso quando il suo amico John Arthur Webb gli ha chiesto se finalmente volesse essere di nuovo in un gruppo. La risposta risiede negli Adulkt Life!

Con il loro album di debutto, “Book Of Curses”, Chris è ancora una volta al centro di un apparato ben oliato, offrendo massacri appassionati e richiami di urgente avvertimento. Commentando questa nuova avventura il cantante ha affermato che potesse portare il peso di tutte le cose che vorrebbe caricare culturalmente in una band senza doverle compromettere, il che significa che c’è molta passione e repressione dietro al disco, più di due decenni di osservazione di una società adatta a ribellarsi di fronte alla situazione esistente.

Il lavoro non è immediatamente sfacciato e militante come Huggy Bear al suo meglio. C’era una certa leggerezza nelle canzoni più potenti di quella band – vedi l’energia arrogante di Rowley in “Pansy Twist” – ma Adulkt Life sembra più rassegnato a una fine inevitabile. Forse è perché oggigiorno è più difficile entusiasmarsi per la possibilità di un cambiamento radicale. Adulkt Life è un nome cupo per una band, una specie di ‘endpoint’ che nessuno vuole raggiungere, ma la ‘k’ fuori luogo è lì con un sorriso sfrontato, un promemoria che non tutto è perfetto quando sei un adulto. In effetti, la maggior parte delle cose non lo sono. Può essere facile diventare insensibili quando tutto è così brutto in modo definitivo, e Adulkt Life canalizza quella sensazione di essere sopraffatto in canzoni che sono bollenti, intense e piene di giusta furia. L’album è stato masterizzato da Mikey Young dei Total Control – un musicista che sa una cosa o due sulla furia giusta – e suona vivo e scoppiettante. L’ex frontman degli Huggy Bear e il resto della band lavorano su sé stessi in ogni canzone, e tutta quella collera si concentra intorno a Rowley, che recita i suoi testi con una rabbia piena di saliva. Canta in brevi frasi astratte, evocativa poesia punk che si sente travolgente e conflittuale allo stesso tempo. Alcuni dei suoi migliori momenti arrivano sull’ irriverente “Taking Hits”: ‘Sono messo KO e sono risorto / Troppo livido per i buoni baci / Piegato all’indietro per rappresaglia / Sto gocciolando con quella fredda precisione’. Chris è davvero freddo e preciso, come quando interroga l’eredità dell’odio in “JNR Showtime” (‘Figlio di un padre / Sei un padre di un figlio / Perché dovresti lasciarlo / Questa merda va avanti’) e “New Curfew”(’Il male sta sanguinando / Anche la stupidità è facile / Il male sta sanguinando / Così stupido’). Di tanto in tanto ricorda la sua corsa piena di allusioni come era solito fare nella vecchia formazione, come in “Clean (But Itchy)”, un colpo calpestante che sembra una bomba che esplode.

Sebbene Adulkt Life non abbia una data di scadenza forzata come ha fatto Huggy Bear, è facile immaginare che un album come “Book Of Curses” venga dimenticato e riscoperto 10, 20 anni dopo, un artefatto di un tempo che potrebbe essere stato l’inizio della fine di tutto. È una raccolta che sembra un ritorno a un’epoca in cui una band poteva fare alcune canzoni e fare alcune connessioni e poi scomparire dalla faccia della terra. Forse era meglio così!!!


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