“Dream Time” propone la registrazione del concerto che il pianista sudafricano Abdullah Ibrahim ha tenuto nella Hirzheim Concert Hall di Soellhuben, Germania, il 17 marzo del 2019. Lo spettacolo propone una suite suddivisa in 20 movimenti, per un totale di oltre un’ora di musica senza interruzioni, composta da Abdullah Ibrahim e suonata dal musicista al piano Fazioli.
La musica è calma, ma trasuda una forza avvincente. Nel preludio, i toni morbidi rivelano delicatamente l’iniziale contenuto melodico. I motivi emergono in eco, lasciando il posto ad un’affermazione melodica completa, perfezionata da dettagli fini ed inaspettati.
Il flusso scorre direttamente in un unico accordo liberatorio. Segue una seconda melodia, che da malinconica si trasforma in brillante lirismo. Non si tratta di una fine, ma di una transizione… Abdullah Ibrahim è un maestro della transizione. Nato il 9 ottobre 1934 a Città del Capo, in Sudafrica, l’iconico pianista festeggia tra poco i suoi 85 anni di vita e, nonostante l’età, continua ad esibire una forte perseveranza nell’esecuzione, offrendo all’ascoltatore un flusso ininterrotto di bellezza melodica-tonale di forte impatto emotivo.
Questa musica si eleva ben al di sopra della semplice somma delle sue note. Ascoltare Ibrahim ad un concerto è come intercettare la sua vita. Suonando, il maestro rivela affascinanti momenti della sua esistenza, attimi che scorrono lenti ed in modo costante, a volte fermando il tempo stesso. Ascoltando “Dream Time” ci si trova di fronte ad una tenerezza che con la sua spontaneità fa arrivare la musica delicatamente sotto la pelle dove rimarrà molto tempo. Gli intimi fili melodici che sgorgano dal pianoforte di Ibrahim descrivono quasi settant’anni di attività professionale, facendo da eco alle precedenti registrazioni dell’artista.
I motivi della Suite evocano inoltre la patria di Ibrahim come si può ascoltare nel magico “Whoza Mtwana” e nell’accattivante “Sotho Blue”. In questo mosaico sonoro in cui si riprende più volte il tema del “Bolero Blue”, ci sono anche brani come “For Coltrane” ed un sentito omaggio a Duke Ellington che ha fatto da mentore ad Ibrahim presentandolo ad un pubblico internazionale.
Punti di vista eclettici, ma il flusso rimane ininterrotto. La musica afroamericana che ha ispirato la prima parte della carriera del pianista, al tempo noto come Dollar Brand, si fonde naturalmente con i temi celebrativi che sono diventati successi africani. Per Abdullah è un tutt’uno: il passato dal respiro lento abbraccia il presente e le note trasmettono un messaggio di atemporalità. È davvero una grande fortuna che questo concerto sia stato immortalato! Non rimane che abbandonarsi al flusso sonoro di questa magica opera e lasciare che le musica ci imprima il suo messaggio profondo per sempre sotto la pelle!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *