I fantasmi di tutti, da Jerry Jeff Walker a John Prine, possono essere ascoltati nel piacevolissimo disco di debutto di Aaron Raitiere, “Single Wide Dreamer”.
In una dozzina di brani il cantautore del Kentucky – già vincitore di un Grammy per la sua coscrittura in “I’ll Never Love Again” di “A Star Is Born” – dimostra di essere altrettanto talentuoso davanti al microfono. Il disco è ricco di testi ingegnosi consegnati nello stile rilassato e senza fretta di Raitiere. La title track, ad esempio, apre il disco con lui che canta/parla di un personaggio molto specifico: un fannullone sovraeducato, che vive la sua vita migliore mentre è ancora alla ricerca di altro. L’ha scritto mentre viveva in una roulotte dopo che la sua casa è andata a fuoco e non puoi fare a meno di pensare che abbia parecchio in comune con il personaggio estremamente simpatico della melodia.
“Everybody Else”, il contagioso ‘singalong’ è uno dei momenti più intriganti (‘Puoi trovarmi con tutti gli altri/Non mi piace stare da solo/Non sarò solo quando andrò all’inferno/Puoi trovare io con tutti gli altri’). Come i già citati Prine e Walker, Aaron scrive testi arguti impressionanti che rimangono con te molto tempo dopo che il disco ha smesso di girare. Lo stesso si potrebbe dire di “For The Birds”, “You’re Crazy” e onestamente di quasi tutte le tracce qui.
Il lavoro è stato prodotto da Miranda Lambert e Anderson East (ha scritto canzoni per entrambi, tra l’altro) ed è pieno zeppo di un elenco impressionante e straordinariamente eclettico di ospiti che abbracciano lo spettro country, rock, americana e folk tra cui Bob Weir, Dave Cobb, Ashley Monroe, Robert Randolph, Natalie Hemby, Foy Vance e Waylon Payne.
Il rilascio ha iniziato a prendere forma circa quattro anni fa, con il nostro che ha dato a Lambert e East una sfilza di canzoni e ha permesso loro di suggerire arrangiamenti e ospiti per ciascuno. ‘Penso che il disco si sia creato da solo, e quella era l’atmosfera con cui stavo andando. Era solo un gruppo di amici che si riunivano cercando di aiutarmi a creare qualcosa, perché pensavano che avessi bisogno di un disco’.
Questo approccio senza pretese e senza ego lo rende uno dei debutti americani più impressionanti finora quest’anno!!!
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