YOUNG MARBLE GIANTS: “Colossal Youth” cover album“Colossal Youth”, l’unico album dei Young Marble Giants (YMG), celebra quest’anno il suo 40 ° anniversario. Per l’occasione, il trio di Cardiff ha rilasciato una ristampa in edizione speciale uscita il 27 novembre. “Young Marble Giants – Colossal Youth 40th Anniversary Edition” include l’album titolare e le canzoni di “Salad Days”, “Is The War Over”, il singolo “Final Day” e il loro “Testcard EP”, oltre a un DVD live del loro ultimo spettacolo negli Stati Uniti a Hurray in New York nel 1980.

Composto dal chitarrista-cantautore Stuart Moxham, dal fratello e bassista Philip e dalla cantante Alison Statton, YMG è emerso dal panorama punk e post-punk con un suono come nessun altro. Registrato in cinque giorni, “Colossal Youth” ha continuato a influenzare intere legioni da Sheffield a Seattle, cercando di de-grungificare gang di quattro o più gruppi, trovarono fan come Kurt Cobain, Courtney Love, Belle & Sebastian, David Byrne, Sonic Youth, The Magnetic Fields.

Citato come uno dei dischi più definitivi dell’era post-punk, c’è qualcosa di quasi canonico nell’uso della voce, degli strumenti in sordina e dello spazio nell’album. L’attenzione di “Colossal Youth” per i minimi dettagli è ora un modus operandi per autori di elettronica infestati e cantautori spettrali allo stesso modo, ma alla fine, solo gli Young Marble Giants suonano come Young Marble Giants.

È una raccolta di melodie evocative sparse, che enfatizzano il canto di Alison Statton e gli arrangiamenti minimali della chitarra / organo / basso / batteria elettronica. Paragonabile a poco altro dei propri tempi ha lanciato i suoi germi anticipando alcune soluzioni sonore degli anni a venire, questa è la musica rock nella sua forma più austera.

L’idea di un gruppo che già nel momento in cui nasce è consapevole di non avere lunga vita è quantomeno curiosa, se non improponibile nella scena musicale di questo nuovo millennio.

Gli Young Marble Giants furono, negli anni del post-punk, un esempio di questa filosofia, tre gallesi di Cardiff, che fondarono la band che prese il nome da una colossale statua di marmo conservata nel Museo di Atene.

Secondo le rare interviste rilasciate, iniziarono a fare musica in una città ‘tremendamente apatica, dove la vita stessa sembrava impossibile da vivere’, ed estranea ai clamori del punk. Stuart impara a suonare la chitarra conoscendo solo quattro accordi, il fratello si accontenta di suonare il basso. Alison parte invece da esperienze in gruppi formati con i compagni di scuola.

Le registrazioni durano quattro giorni nell’autunno del ’79 e portano alla pubblicazione dell’LP nel febbraio dell’80: nelle foto promozionali i tre sembrano essere lì per caso. Il loro unico disco divenne per breve tempo il secondo più venduto per la loro etichetta Rough Trade. Non sono mai sembrate una rock band: le scarpe da ginnastica, i vestiti stampati e la coda di cavallo della cantante Alison Statton le conferiscono l’aspetto di una sana maestra di villaggio. I loro ritmi provenivano da una drum machine che hanno costruito seguendo gli schemi nella rivista “Practical Wireless”; sul palco, anche questo si è rivelato troppo vistosamente high-tech, ed è stato sostituito da un registratore a cassette portatile.

Ancora più sorprendente è il modo in cui le canzoni tirano fuori così tanta varietà da questi ingredienti di base. “Salad Days” è malinconico e pastorale; lo strumentale “The Taxi”, a base di organo, evoca una paura crepuscolare urbana senza nome; I bassi abbaglianti di “Wurlitzer Jukebox” scivolano tra il funk agile e la precisione meccanica. Si va dalla rumba di “Include Me Out” alla samba di “Eating Noddemix” passando per il tango di “Colossal Youth”. “Choci Loni” tradisce influenze morriconiane, mentre “Man Amplifier” anticipa certe soluzioni sonore degli Stereolab.

Non è semplice riconoscere le influenze da cui sono partiti: forse Brian Eno, mischiato a Suicide, Kraftwerk e Devo. Una musica unica nitida e raffinata dotata di un magnetismo che non dà scampo anche dopo un solo ascolto. Un trionfo senza pretese, ma comunque un trionfo!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *