Nuovo album per i Vetiver, celebre indie folk band di San Francisco capitanata da Andy Cabic. I Vetiver sono dei veterani della scena folk rock californiana, insieme a Fleet Foxes, The Shins, Fruit Bats e Wilco tra i maggiori esponenti del genere. Non si comprende come una tale formazione non abbia ottenuto i consensi che avrebbe pienamente meritato. Forse perché si è mossa senza destare clamore, oppure per il fatto che ormai la buona musica non se la fila più nessuno.
“Up On High” arriva a quattro anni dal loro sesto album, “Complete Strangers”, e dopo album d’impatto nella scena indie internazionale pubblicati da label di culto come Sub Pop, Bella Union e Fat Cat. Il titolare del progetto, Andy Cabic, ha registrato il nuovo album in pochi giorni la scorsa primavera nel deserto californiano e lo ha poi terminato in estate presso lo studio di Tom Monahan (Neko Case, Fruit Bats e Peter Bjorn and John) a Los Angeles insieme a musicisti del calibro di Eric Johnson (Fruit Bats), Gabriel Noel (Kendrick Lamar, Father John Misty, Tyler The Creator), Dan Lead (Kevin Morby, Cass Mc Combs), Josh Adams (Wild Nothing) e Tim Ramsey (Fruit Bats).
Le canzoni di Andy sono caratterizzate da una velata malinconia che assieme a melodie davvero pregevoli sono capaci di entrare sottopelle per non andarsene più. Ascoltate l’inizio di “To who knows where”, c’è una semplice linea acustica, ma di tale fascino che sembra che il tempo si fermi. Non resta che capitolare di fronte a tanta bellezza. In fondo il segreto delle canzoni sempiterne è quello di porre in risalto la scrittura, riuscire a trovare melodie ed armonizzazioni perfette, una base sonora capace di entrare in gioco al momento giusto e, se possibile, una voce che abbia una personalità.
Questo lavoro è capace di non far calare l’attenzione dell’ascoltatore, perché ci conduce lungo un sentiero di bellezza ed intensità. “The living end” si colora grazie ad una semplice acustica, “Swaying” ha un incedere lento di grande impatto emotivo, mentre “Hold tight” è un gioiello che risplende di luce propria.
A volte non è necessario ricercare chissà quali novità sonore, bastano semplici composizioni ben scritte, dirette ed oneste!!!


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