Il musicista blues con base in Florida, Selwyn Birchwood, ama ascoltare le sue storie in prima persona. Troppo spesso gli artisti sembrano offrire copie carbone – tracce di tracciati – al loro pubblico piuttosto che tentare di proporre la narrazione più genuina che riescono a raccogliere. Birchwood, a cui piace immergersi nelle sue canzoni e album preferiti, preferisce di gran lunga una voce unica o un punto di vista individuale, invece di qualcosa di sicuro e familiare. Preferisce scoprire nuovi terreni rispetto a quelli eccessivamente calpestati.
Selwyn ha lavorato al disco per tre anni e ha trascorso un quarto (2020) con le canzoni sullo scaffale in attesa del momento giusto per pubblicare la nuova musica. Quel momento è adesso. Quando si discute del blues, ci sono molte cose che possono entrare nella conversazione. Il genere musicale è stato inventato in America da persone geniali e oppresse. Per il nostro, creare lavoro significa essere onesti con sé stessi. Significa raddoppiare sull’interno. Significa restare fedele al vecchio adagio: ’Conosci te stesso’.
Il nuovo album di 13 tracce è abbastanza buono. Mentre la voce del musicista porta una sensibilità energica e grave e le sue abilità con la chitarra dimostrano sensibilità per lo swing, la tristezza e la gioia, ciò di cui il disco beneficia di più è la sua scrittura. Ogni traccia ha una tesi, un’idea completa e unica. Premere play è come aprire un libro di racconti. “She’s A Dime” parla della sua relazione. “Mama Knows Best” parla dell’ascolto della saggezza di una madre. Il titolo “Living in a Burning House” parla di trovare difficoltà ovunque si guardi. “You Can’t Steal My Shine” parla di mantenere il cuore, la speranza e l’individualità, qualunque cosa accada.
Selwyn Birchwood apre il suo nuovo album con il meraviglioso “I’d Climb Mountains”. Un rock blues funky contemporaneo che ti prende immediatamente per il collo e ti lascia andare solo quando l’ultima nota si è spenta. L’eccellente voce di Selwyn non ha mai suonato meglio che in questo album. È la prima volta che un tastierista è presente nella sua band ed è un vero arricchimento per la sua musica. I penetranti riff di chitarra e gli archi frizzanti mostrano di nuovo un grande chitarrista. Il bassista Donald Wright e il batterista Philip Walker forniscono un groove bello ed energico e il sassofonista Regi Oliver è espressamente ed eccellentemente presente in tutta la canzone. Selwyn cambia la chitarra per la sua Lapsteel nell’emozionante “I Got Drunk, Laid And Stoned”. La canzone ha un ritmo martellante ed emozionante con la lapsteel che brucia di passione. Il brano non è un pezzo allegro, ma una canzone su una brutta relazione, alcol, droghe e dolore. Tutti i registri sono aperti di nuovo per il fantastico rock funky blues omonimo. Proprio come nell’apertura “I’d Climb Mountains”, in questa title track sei preso alla gola fin dall’inizio e risucchiato dal grande suono che Selwyn e la sua band sono in grado di creare. Il ragazzo della Florida mostra ancora una volta la sua grande classe alla chitarra. Poco dopo Regi Oliver subentra in modo eccellente al sassofono tenore. Oliver e i suoi sassofoni sono molto determinanti nella musica di questo album. Il sax non serve solo ad arricchire il suono con dei bei riff, lo strumento a fiato è esplicitamente presente in quasi ogni canzone e determina il suono di ogni pezzo. Cambia marcia senza intoppi, scivolando nella dimensione da crooner soul per “She’s a Dime”, con allettanti accenni di The Temptations e frammenti di Smokey Robinson. Un’altra canzone forte è il rock mid-tempo funky “Rock Bottom”, con il bellissimo basso di Donald Wright, l’eccellente lavoro di tastiera sull’Hammond di Walter May, il potente sassofono di Regi e il penetrante lavoro alla sei corde di Selwyn in prima linea.
Non c’è che dire Birchwood sa come tenere il proprio pubblico attento, agitato e ansioso di riascoltarlo al più presto!!!
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