https://www.youtube.com/watch?v=nOXNn4fEQUM cover album“In Harmony” è la prima uscita inedita del trombettista Roy Hargrove dalla sua morte, nel 2018. Si tratta di due live con il pianista Mulgrew Miller del 15 gennaio 2006 alla Merkin Hall del Kaufman Music Center di New York e del 9 novembre 2007 al Williams Center for the Arts del Lafayette College di Easton, in Pennsylvania. Un’intima istantanea di due maestri al massimo della forma.

In occasione del Record Store Day il disco è stato proposto in edizione limitata in doppio vinile da 180 grammi (esiste anche in cd), realizzata da Resonance Records in collaborazione con gli eredi dei due artisti. È compreso anche un ricco booklet con rare fotografie, uno scritto di Ted Panken, interviste a Sonny Rollins, Jon Batiste, Chris Botti, Keyon Harrold, Christian McBride, Ambrose Akinmusire, Kenny Barron, George Cables, Eddie Henderson, Sean Jones e altri.

Nel balletto, un ‘pas de deux’ è una danza o una figura per due artisti. Nel jazz, il concetto di due musicisti che suonano insieme chiamati duo, è stata un’idea abbastanza familiare e intrapresa da artisti del calibro di Stan Getz e Kenny Barron, Chick Corea e Gary Burton, nonché il pianista Bill Evans e Tony Bennett. Il trombettista Roy Hargrove e il pianista Mulgrew Miller hanno ora aggiunto i loro nomi a questo costrutto con l’emissione di “In Harmony” che ha catturato questi giganti ormai deceduti.

In questo recital di tredici composizioni da urlo, Hargrove e Miller sfruttano appieno quelle melodie familiari dell’American Standards Songbook o pietre miliari del jazz, che offrono ai presenti il ​​conforto della conoscenza. Fin dalle prime note della traccia di apertura, “What Is This Thing Called Love” di Cole Porter, è evidente che i due erano musicisti che si apprezzavano e si sostenevano a vicenda attraverso i loro sforzi creativi. Nella traccia successiva “This Is Always”, Roy prende il flicorno per fornire un suono melodicamente dolce che è perfettamente supportato dalle simpatiche gradazioni e sottigliezze del pianoforte di Mulgrew. Sebbene il trombettista sia arrivato sulla scena jazz diverse generazioni lontane da Clifford Brown, lo vedeva come il suo idolo e quindi non era sorprendente che “I Remember Clifford” di Benny Golson fosse incluso in questa uscita. Con la chiarezza e la brillantezza del suo tono, Hargrove offre una lettura della ballata molto sensibile, mentre le capacità tecniche del pianista sono pienamente e giustamente fuse nell’offrire supporto.

Questo sforzo in duo è stato per la maggior parte un passo fuori dagli schemi per entrambi i musicisti, poiché Roy non aveva mai registrato un album senza un batterista, sebbene Mulgrew avesse fatto un lavoro in duo con il bassista danese Niels-Henning Orsted Pedersen. Ma i duetti possono funzionare, proprio come i bambini che giocano nel cortile di una scuola, con un dare e avere che non tenta di escludersi a vicenda. Due esempi di questo sono “Triste” di Antonio Carlos Jobim e lo standard “Invitation”. Sul primo, Miller apre il numero stabilendo un ritmo bossa nova, che Hargrove usa per sviluppare un fraseggio tagliente e incisivo, che porta a delle battute musicali tra i musicisti ad alto livello di inventiva. Quest’ultima melodia brilla in modo allegro con il tastierista che sviluppa lunghe linee melodiche che indicano che ogni nota è importante come parte del flusso. Il trombettista dimostra il suo stile setoso che si sovrappone alla nota di Miller che colpisce.

Infine, poiché Hargrove proveniva dal Texas e Miller dal Mississippi, la tradizione blues e soul ha plasmato la loro educazione, la composizione di Roy, “Blues For Mr. Hill”, è un solido promemoria di queste radici. Costruito su un tema blues di dodici battute stabilito da Mulgrew, mette un pavimento sotto il compagno, mentre sviluppa le sue idee basate sulla struttura del pezzo. Quando Miller si carica per il suo intervento, conosce il percorso che vuole prendere con frammenti di scala, così come accordi ascendenti e discendenti, per arrivare a destinazione.

Questa è una pubblicazione stellare, un plauso ai coproduttori Zev Feldman e Larry Clothier con il produttore esecutivo George Klabin per questo rilascio che ci dà l’opportunità di ascoltare, ancora una volta, i due sfortunati musicisti!!!


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