Per tutti i nostalgici del rock in opposition, un disco che ne rivede l’approccio andando a limare anche alcuni dei più propedeutici aspetti del noise e math-rock. L’acclamato esploratore sonoro londinese Seb Rochford lancia una nuova sorprendente band qui all’album di debutto. Seb è mezzo indiano di origine, scozzese di nascita e londinese d’adozione. Sicuramente musicista tra i più interessanti degli ultimi anni, nonostante sia praticamente sconosciuto. È batterista e dichiara di affondare le proprie influenze musicali nel grindcore e nel death metal, ma ciò che lo vede protagonista si muove in ambiti molto distanti (Polar Bear, Sons of Kemet, Basquiat Strings), ha collaborato anche con famosi personaggi quali Patti Smith, Brian Eno e David Byrne.
Il nuovo progetto lo vede collaborare con il sassofonista Pete Wareham e Neil Charles al basso per un risultato sonoro che crea atmosfere melmose di derivazione jazzistica che potrebbe fungere da colonna sonora per un noir/thriller dei bei vecchi tempi andati. Sono le tenebre a caratterizzare una musica in grado di dare adito ad un notevole senso di oppressione.
L’inizio è affidato a “Nowhere nothing” un noise jazz sfiorato dall’industrial, poi si divaga in tante differenti direzioni. Il blues atmosferico e leggermente inquietante di “Slow Shrouded aisle”, il boogie sensuale e rallentato che si immola in momenti free form di abbagliante bellezza (“Those among us”), situazioni in cui è il basso a dettare linee sature e liriche allo stesso tempo (“The immortal fire”), il dub ambientale di “Within’”.
Il modo migliore per entrare nella materia sonora è quello di farsi avvolgere dai suoni e condividerli con tutti i nostri sensi, non solo con l’udito. Il disco è stato registrato live in studio in modo da avviare un processo che passi dal visivo all’inquietudine, dalla paura all’abbandono, una frontiera in cui ritmi marziali si contrappongono ad atmosfere occupate dal suono lancinante del sassofono.
Candidato al premio Mercury per ben 4 volte (Polar Bear, Sons of Kemet, Basquiat Strings) Rochford tocca con Pulled By Magnets le sue vette più sublimi e provocatorie. Dimenticate il genere od il bacino d’influenza: questo è l’inizio di un nuovissimo viaggio per uno dei musicisti più esigenti e rappresentativi del nostro tempo!!!


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