Adesso è facile, fin troppo. Dopo anni di violoncelli impazziti e chitarre distorte, dopo tonnellate di melodie e dissonanze, dopo che ci siamo alimentati di new wave e jazz-rock, dopo essere entrati nelle vertigini dell’avanguardia ed esserne usciti per ascoltare il sottile gemito del post-rock, dopo l’onanismo acustico delle danze moderne, dopo che ci siamo sporcati nel fango del capitano, dopo che ci siamo deturpati nell’inseguire i krauti e i corrieri cosmici, dopo il punk, post-punk, hard core, prog jazz, nu jazz, nu metal, etno-ambient, Nam, Rio… le nostre anime sono corrotte. Adesso è facile. Adesso è facile ed ingiusto. Perché noi siamo ingiusti. Nel 1979 qualcuno non era nato, qualcuno non aveva ancora il controllo degli sfinteri, qualcuno aveva 13 anni. E a 13 anni, si sa, si è più ingenui e puliti. A 13 anni si ha un’anima. A 13 anni tutti si pattina su un ghiaccio sottile. Adesso possiamo cavarcela con un’alzata di spalle ed il nostro bel sorriso amaro e irridente, ma allora no, allora c’erano delle canzoni ( si, perché c’è stato un tempo dove c’erano canzoni) che rappresentavano qualcosa di importante nella formazione della nostra estetica e della nostra teatralità, e poco importava se qualcuna era banale, qualcuna retorica, qualcun’altra scontata. A 13 anni si è tutti filosofi e si intende la vita in maniera epica e malinconica, e ci sono dischi che, per caso o per scelta, si prestano a fare da colonna sonora al deflagrare dei nostri pensieri. Amore e morte. Ci sono dischi che catalizzano in sé tutte le tensioni di una fase evolutiva, magari a posteriori pieni di difetti e privi di raffinatezze, ma di una forza travolgente nel dispiegare un dramma, una voce, un simbolo. Ed è il segreto dell’arte popolare, il compromettersi con la semplicità della forma per raggiungere la sostanza delle cose del mondo. Magari solo attraverso un assolo di chitarra. Adesso è facile attraverso i nostri occhi invecchiati dare un giudizio di sufficienza e passare oltre ma per qualcuno, forse per molti, ‘The Wall’ è stato un disco importante.

Dr Kiusi

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