Patty Griffin non è una novellina, calca la scena da oltre vent’anni. Se all’inizio era la voce a caricare di emozione con il suo ricco registro espressivo ora sono le acquisite capacità di scrittura che danno profondità e spessore ai suoi dischi.
Erano ormai passati quattro anni da “Servant of love” sua precedente creatura e ci stavamo domandando cosa fosse successo. Purtroppo qualcosa di grave era avvenuto, la nostra amata Patty era stata colpita da grave malattia e, solamente una volta guarita, è ritornata in studio per produrre questo disco omonimo.
Si tratta di un album ad ampio respiro musicale, reso maggiormente maturo dalla grave prova cui è stata sottoposta ed è riuscita a vincere.
Il suono è asciutto e la strumentazione scarna, ma sufficiente a dar vita ad un altro lavoro che abbraccia tinteggiature gospel in un contesto tipicamente americana. Tutto si basa sulla sua splendida voce, su un piano e qualche chitarra e su un numero di brani mai così ispirati ed affascinanti.
Ogni tanto il suono si fa più elettrico, ma è la rarefazione la cifra stilistica dell’opera. Prendete il pezzo “Mama’s worried” blues notturno capace di dare un senso d’inquietudine, oppure “Coins” struggente ballata che vede la partecipazione ai cori di Robert Plant capace di commuoverci nel profondo.
Un disco destinato ad accompagnarci nei nostri ascolti serali fatti di pace e serenità!!!


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