MORITZ VON OSWALD TRIO – ‘Dissent’ cover albumDopo una pausa durata sei anni, torna il Moritz Von Oswald Trio. “Dissent”, uscito Modern Recordings, è il nuovo album della formazione capitanata dal nome tutelare della dub techno, avventuratosi, oramai da un decennio, in territori più vicini alle jam session jazz che ai dj set nei club.

Avevamo lasciato il trio con “Sounding Lines”, nel 2015. Allora, ad affiancare Von Oswald c’erano Max Loderbauer e Tony Allen (RIP), che per l’occasione aveva preso il posto di un altro peso massimo dell’elettronica sperimentale, Vladislav Delay, addetto alle percussioni nei precedenti “Fetch” (2012), “Horizontal Structures” (2011), “Live In New York” (2010) e “Vertical Ascent” (2009). Come nel precedente capitolo, nuovo disco nuova formazione. A coadiuvare il maestro tedesco in “Dissent“ ci sono Laurel Halo – reduce da una colonna sonora per il collettivo Metahaven, un DJ Kicks e prima ancora un ottimo mini-album – alle tastiere e il batterista jazz Heinrich Köbberling.

Registrato nei mesi di novembre e dicembre 2020 a Berlino, il nuovo lavoro è il frutto di una serie di jam sessions successivamente editate e trasformate nelle dodici tracce della raccolta (10 brani senza nome racchiusi tra una prefazione e un epilogo). Continuando con il sound esplorativo e avventuroso del precedente capitolo, si snoda fra ampi paesaggi ambientali, momenti dance e sensibilità jazz. La press release ci presenta l’album come quello dalla «produzione extraterrestre, che ricava la sua forma strutturale unica con frequenze distorte e cambi improvvisi».

Tipicamente radicati in jam estese e improvvisate, i risultati flessibili e groove sono stati stuzzicati nella loro forma finale da Moritz al mixer, dove impregna il gioco di una sfumatura spaziale effervescente e mette abilmente in luce le sue peculiarità accattivanti mentre il trio esplora e abita gli interstizi delle strutture afrobeat ondulate, del jazz/beatdown modale di Detroit e dell’arioso minimalismo ECM.

Riprendendo nell’etere dove “Sounding Lines” si è interrotto nel 2015, la profonda presenza dell’ex membro del trio, Tony Allen, è abilmente incanalata dal lavoro di Köbberling con le bacchette, e decorata con accordi di organo arrossati e vibrazioni stabilite da Moritz, che trova una pellicola ideale nella doratura elettronica di Laurel Halo. All’unisono mantengono una tensione sublime che è guida, ma fluttuante, placida, ma frizzante di fresca energia, mentre si muovono attraverso permutazioni armonicamente sonore di una techno jazz dubwise.

Dalle percussioni puntiformi e dai vapori dell’apertura, il set si snoda in basso e in largo da passaggi di organo a spirale a profondità oscillanti, fondendosi a metà strada con una corretta atmosfera jazz techno che ricorda i primi lavori di Von Oswald con Juan Atkins, e viaggiando quasi sul modello 4 Hero per astrazione jazz hi-tech e di nuovo in tasca con ritmi eleganti che si risolvono in una vera techno heads-up.

Non tutto perfettamente a fuoco, ma, se le buone intuizioni del disco, avranno sviluppi successivamente raggiungendo il giusto livello di maturità, potremo gioire di un nuovo capolavoro!!!


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