JOE LOUIS WALKER- “Blues Comin’ On” cover albumClasse 1949, nativo di San Francisco (California), Joe Louis Walker (JLW) non necessita di presentazioni; chitarrista elettrico, songwriter, produttore, presente nella Blues Hall of Fame, dà vita a “Blues Comin’ On”, il suo nuovo album di studio uscito per Cleopatra Blues Records: una miscela di melodie esplosive ed appassionate nel più puro stile di Walker, un mood ricco e caldo, ed uno stuolo di ospiti d’eccezione, per un album già definito irrinunciabile dai fan del genere e della buona musica in generale. Tra gli ospiti/icone che affiancano JLW nel suo nuovo “Blues Comin’ On” vi sono Eric Gales ed Albert Lee alla chitarra, Mitch Ryder al microfono, Lee Oskar (armonica), Jorma Kaukonen (degli Hot Tuna), Keb’ Mo. Di lui si ha sempre la percezione che sia ancora un giovane bluesman, ma, in realtà compirà settantuno anni il giorno di Natale.

Era attivo nella Bay Area già dagli anni Sessanta e abitava nella stessa stanza con il suo amico Mike Bloomfield, con il quale divideva la scena musicale suonando dal vivo con autentiche leggende quali Muddy Waters, Willie Dixon, John Lee Hooker. Ebbe un momento, al conseguimento della laurea, in cui si dedicò ad altre attività per poi tornare, nel 1986, con il suo primo disco solista, il pregiato “Cold is the night”. Da quel momento non si è più concesso pause, pubblicando una ventina di album, tutti piacevoli, alcuni eccellenti, attraverso i quali si è costruito una solida fama come uno dei migliori chitarristi e cantanti della scena blues degli anni ottanta.

Joe è al secondo album con quelli della Cleopatra, dopo che lo scorso anno era uscito un doppio CD+DVD dal titolo “Viva Las Vegas live”. Come è usanza della label il nostro è stato circondato da musicisti ed ospiti scelti direttamente dall’etichetta e per fortuna sono riusciti a confezionare un prodotto più che valido. Il chitarrista si conferma un musicista eclettico delle 12 battute, ci sono infatti ampie concessioni al rock, al soul, al funk e al R’n’B. Non è dato di sapere quando e dove è stato registrato il tutto, ma visto che i nomi dei musicisti che suonano nei brani sono abbastanza ricorrenti, in particolare il bassista John Bradford e il batterista Dorian Randolph, con Eric Finland alle tastiere, si ha l’impressione che non si tratti dal solito materiale raffazzonato che spesso la Cleopatra assembla, ma di un progetto definito. Difficile pensare che gli ospiti si siano trovati negli studi di registrazione, più facile pensare che abbiano lavorato da casa attraverso dei file.

Il brano di apertura, “Feed the poor”, vede il grande Jorma Kaukonen dare un tocco psichedelico, grazie all’utilizzo del wah-wah, per un brano che si connota per le sue influenze rock-soul. Di pregevole fattura anche la title track, composta da Dion Dimucci, in cui Walker e il compositore si dividono la parte vocale, mentre la solista è nelle mani di Eric Gales a cui da sostegno Waddy Watchel. Dopo un paio di pezzi senza infamia e senza lode, ecco giungere una canzone elettro-acustica, “Old time used to be”, in cui Keb’Mo’ si unisce a JLW utilizzando la slide mentre John Sebastian si dedica all’armonica per un risultato che esprime un blues delle radici a cui contribuisce anche Bruce Katz al piano. Abbiamo l’occasione di riascoltare l’anziano Mitch Ryder che ci dimostra di essere ancora in gran forma in “Come back home” che si muove tra rock e R’n’B. Il disco prosegue tra tracce rock, soul e blues fino al finale, una cover dei Love, “7 & 7 is”, che vede la partecipazione del cantante degli UK Subs Charlie Harper. Si tratta di uno dei momenti migliori dell’intera raccolta e per questo bisogna rendere merito ad Arlen Roth alla seconda solista.

Un lavoro che non porta novità, ma conferma Joe Louis come una figura di culto nell’ambito del blues moderno!!!


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